Premiazioni e firma del protocollo per l’attuazione della legge quadro regionale contro la discriminazione di genere. Ecco “Reggiane per esempio”, la manifestazione che si è svolta in concomitanza con la 106esima giornata internazionale delle donne nella sala del Tricolore a Reggio Emilia a cui hanno partecipato per l’Assemblea legislativa Ottavia Soncini (Pd), vicepresidente dell’Assemblea, Roberta Mori (Pd), presidente della commissione Pari opportunità, e Gabriele Delmonte consigliere regionale reggiano (Ln).
Una firma contro la discriminazione. Prima della premiazione delle vincitrici del concorso, il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, assieme a Roberta Mori, ha firmato il protocollo d’intesa tra il Comune e la Regione in attuazione della legge quadro regionale (la n. 6 del 2014) per la parità e contro le discriminazioni di genere. Il protocollo servirà a mettere in atto azioni per contrastare i fenomeni discriminatori, per favorire il pieno sviluppo della persona, per sostenere la soggettività e per l’autodeterminazione delle persone come elemento di cambiamento e progresso della società.
“La promozione e la tutela dei diritti invisibili- specifica la presidente della commissione Pari opportunità- presuppongono determinazione e concretezza, affinché la cultura del rispetto della soggettività femminile diventi pratica agita e non solo dichiarata. La sottoscrizione del protocollo di attuazione della legge regionale per la parità e contro le discriminazioni di genere con la Città di Reggio Emilia e la premiazione di donne esemplari quali ‘Le reggiane per esempio’ hanno contribuito a rendere la celebrazione dell’8 marzo non solo la giusta rievocazione delle conquiste del passato e l’analisi di un presente ancora iniquo, ma soprattutto l’impegno per la costruzione di un futuro migliore”.
‘Reggiane per esempio’. Dopo la firma del Protocollo, sono state premiate le cinque ‘Reggiane per esempio’, donne che si sono distinte per l’impegno a favore delle comunità locale. Sono Cristina Castagnetti, Paola Ligabue, Maria Paglia, Anna Maria Ferrari, Giliola Sarzi, Elena Mazzi, Antonella de Nisco e Sonia Maria Luce Possentini. Tutte segnalate da associazioni del territorio per il loro “saper fare” negli ambiti dell’arte e del lavoro. Nella sezione lavoro, una menzione speciale è stata tributata a Giliola Sarzi. Alle nove vincitrici è stata consegnata una copia del Primo Tricolore.
“La giornata internazionale della donna non è una celebrazione fine a se stessa”, ha affermato la vicepresidente dell’Assemblea. “Il dibattito deve essere responsabile, concreto e non retorico- specifica Soncini- per riflettere sui rilevanti risultati che la Regione ha ottenuto e contemporaneamente sui traguardi ancora da raggiungere.
In Italia si concilia male: è un paese in cui le donne lavorano poco e le madri ancora meno. È difficile, infatti, coniugare la dimensione del lavoro e quella della famiglia e dei figli. Come Regione Emilia-Romagna abbiamo fatto la nostra parte con la riforma dei servizi educativi per la prima infanzia, introducendo flessibilità nel funzionamento dei nidi e dei servizi educativi integrativi. Premiare queste donne è stato emozionante. Vorrei ricordare anche tutte quelle donne che vivono una disabilità con fatica in città che talvolta hanno ancora barriere, ma la portano avanti quotidianamente e con dignità nel loro ruolo di cittadine
lavoratrici. Sono capaci di diventare punti di riferimento nelle loro famiglie, nel lavoro e nella comunità in cui vivono. Grazie alla fragilità di queste donne che diventano testimonianza di coraggio”.
Premi consegnati alle ‘Reggiane per esempio’ anche da Gabriele Delmonte che rimarca: “È stato un onore. Ero uno dei pochi maschi in sala e l’unico dell’opposizione, proprio per questo ci ho tenuto a essere presente. Il valore della parità di genere va oltre la politica o il genere stesso”.