Imprese lavoro e turismo

Fiera Bologna. Taruffi (Si): No ai licenziamenti, soci pubblici siano incisivi

Stallo trattativa tra sindacati, Fiera e Comune: il consigliere chiede l’intervento della Regione a tutela dei lavoratori e per vigilare sulla Città metropolitana che gestisce il tavolo

Il piano industriale di BolognaFiere, approvato nei mesi scorsi da Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana, che prevede 2,7milioni di euro di risparmi sul costo del personale fino al 2019, è oggetto di un question time rivolto alla Giunta regionale da Igor Taruffi (Sinistra Italiana) al quale ha risposto in Aula l’assessore alle Attività produttive, Palma Costi.

Il capogruppo di Si ha ricordato come la rottura della trattativa tra sindacati da una parte, che chiedevano un impegno formale a non licenziare i dipendenti né a esternalizzare i servizi, bensì a incoraggiare le uscite volontarie con incentivi economici, e Fiera e Comune dall’altra abbia portato allo sciopero unitario dei lavoratori in occasione dell’inaugurazione del Cosmoprof. Il consigliere, pertanto, ha domandato all’esecutivo regionale quali siano i contenuti del piano industriale di BolognaFiere, soprattutto in relazione al futuro dei dipendenti del gruppo, e quali azioni intenda mettere in campo la Regione allo scopo di tutelare l’occupazione e salvaguardare i diritti dei lavoratori del Gruppo.

L’assessore Costi, nell’evidenziare come, di fronte alle ipotesi di esuberi e tagli di personale, la posizione della Regione sia sempre stata quella di incentivare e sostenere il confronto fra sindacati, Fiera ed enti locali, ha ricordato come, dopo la presentazione del piano industriale, il tavolo di confronto tra sindacati e azienda sia stato avocato dalla Città Metropolitana di Bologna. Sull’ipotesi di accordo presentata dall’azienda, – ha concluso l’assessore – che prevede una mobilità volontaria incentivata, l’intesa non è ancora stata raggiunta, ma la Regione continuerà il proprio lavoro di intermediazione.

Taruffi, nell’esprimere preoccupazione per come si sia avvitata la situazione occupazionale in BolognaFiere e per come finora sia apparsa poco convincente l’azione della Città Metropolitana, ha sottolineato come i futuri assetti societari dell’azienda, che vedranno un passaggio di maggioranza dai soci privati a quelli pubblici, inducano il gruppo Si a rinnovare ai soci pubblici, Regione in testa, un atteggiamento più incisivo.

(Luca Govoni)

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