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Fiera di Bologna. Nomina Schwarz, Bignami (Fi): incarico deve essere senza emolumenti

Sulla base della norma vigente, se la neonominata percepisse emolumenti a qualsiasi titolo potrebbe – secondo il consigliere – “risultare condizionata la legittimità del consiglio d’amministrazione”

La nomina da parte del Comune di Bologna della signora Gigliola Schwarz, che si “troverebbe in trattamento di quiescenza e avrebbe compiuto i 65 anni di età”, tra i componenti del consiglio di amministrazione di BolognaFiere SpA è al centro di un’interrogazione di Galeazzo Bignami (Fi).

Il consigliere riporta, a questo proposito, l’art. 5, comma 9, del d.l. 95/12, come modificato dalla l. 24/15, dove si prevede il divieto alle pubbliche amministrazioni citate nella norma stessa di conferire, ai soggetti che si trovino in trattamento di quiescenza, incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo degli enti e società da esse controllati, unica eccezione quella che questi soggetti svolgano l’incarico a titolo gratuito e comunque per non più di un anno. La circolare 4/2015 del ministro per la Semplificazione e per lo sviluppo economico – riferisce – ha chiarito la portata della disposizione, precisando che tali incarichi possono essere conferiti anche ai soggetti oltre i 65 anni di età, purchè svolti gratuitamente e per non oltre un anno. La Regione, come socio pubblico di Bologna Fiere, ha – secondo Bignami – un evidente interesse a garantire la piena regolarità delle nomine dei componenti del consiglio di amministrazione, poichè diversamente potrebbe risultare condizionata la legittimità del collegio come costituito.

Il consigliere chiede quindi se sia pervenuta comunicazione di rinuncia alla percezione di emolumenti a qualsiasi titolo disposti in favore della neo-nominata o qualsiasi altra documentazione utile a definire la gratuità dell’incarico e, in caso di risposta affermativa, domanda di riceverne copia. In caso di risposta negativa, Bignami vuole sapere quali azioni si intendano intraprendere per garantire la legittimità del consiglio di amministrazione.

(Antonella Celletti)

 

 

 

 

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