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Fiere. Fusione Bologna-Rimini, Colla a Fi: operazione indispensabile senza ripercussioni su dipendenti

L’assessore interrogato in commissione da Castaldini (Fi): “La politica può dare un contributo fondamentale in questo percorso”

Sono soddisfatta dell’impegno che la Regione sta mettendo per salvaguardare alcune categorie. Sono meno soddisfatta del riserbo con cui si parla di questa fusione tra la Fiera di Bologna e quella di Rimini, perché la politica può dare un contributo fondamentale e perché oggi non possiamo permetterci di sbagliare”. Sono queste le considerazioni di Valentina Castaldini (Fi) espresse dopo la risposta dell’assessore Vincenzo Colla interrogato in commissione Politiche economiche (presieduta da Manuela Rontini) sulla fusione tra la fiera di Bologna e quella di Rimini. La consigliera ha chiesto maggiori informazioni sul piano strategico industriale della nuova società, sul coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti e sulle conseguenze che questa operazione avrà sui dipendenti, chiudendo con una richiesta “per soddisfare una curiosità politica: perché si è deciso di concludere questa fusione poco prima delle elezioni amministrative?”. Domande a cui il titolare dello Sviluppo economico in viale Aldo Moro ha replicato: “Per noi il sistema fieristico regionale ha una valenza strategica. Rappresenta la capacità del territorio di presentare i propri prodotti e avere relazioni mondiali considerando l’indotto eccezionale che ha per dimensione e competenza. Abbiamo dato l’assenso al percorso per la fusione della fiera di Bologna con quella di Rimini deliberato formalmente dai due Cda. Se l’operazione andasse in porto porterebbe alla chiusura di una discussione ventennale creando il più grande gruppo fieristico del Paese in grado di lottare con i competitor internazionali”. E sul piano industriale ha aggiunto: “È competenza dei due Cda come anche i passaggi formali di presentazione del documento ai soci. Noi non abbiamo dato, naturalmente, un legame temporale a qualche scadenza elettorale. Uno dei punti che abbiamo richiesto, invece, è che il piano industriale non abbia impatti sociali. Ci lavorano tante persone in quelle fiere e l’operazione non deve impattare su di loro”. L’assessore ha poi riportato questa operazione all’interno della situazione attuale legata alla pandemia mondiale: “Siamo dentro a uno scenario nuovo dal punto di vista dell’immediatezza, visto quanto hanno inciso i Dpcm sul sistema fieristico, ma questo nulla toglie alla direzione intrapresa dal sistema delle fiere. Cassa depositi e prestiti ha dato disponibilità a fare operazioni di sostegno finanziario. Vogliamo mantenere tutta la trasparenza possibile in questa operazione indispensabile per una grande regione manifatturiera e industriale come la nostra”. “

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