Finanza. Bargi (Lega) chiede chiarimenti alla Regione sui contratti stipulati nel 2004

Settore estremamente ostico quello della finanza derivata, balzato agli onori delle cronache per essere stato, nella sua versione altamente speculativa, uno dei fattori che hanno determinato la crisi economico-finanziaria del 2007, ma utilizzato comunemente nel mondo finanziario per operazioni di “copertura” rispetto a rischi debitori. Capitolo ancora più complesso, poi, quello che riguarda il rapporto tra pubbliche amministrazioni e finanza strutturata e che in alcuni casi ha portato alla luce episodi sui quali la magistratura ha aperto specifici fascicoli di inchiesta per truffa. In uno scenario così contraddittorio e dibattuto si muove l’interrogazione di Stefano Bargi (Lega) e che chiama in causa “una serie di contratti finanziari strutturati stipulati dalla Regione Emilia-Romagna nel 2004 con gli istituti finanziari Dexia, Crediop, Ubm e Jp Morgan. Il consigliere ravvisa come, alla luce di una recente sentenza delle Sezioni unite civili (sentenza n. 8770 del 12/5/2020), sia stata sancita “la nullità dei contratti derivati stipulati dagli enti pubblici che non possono avere finalità speculative”. Il leghista informa poi di come tale pronunciamento giurisprudenziale abbia “liberato il Comune di Cattolica da un vincolo di tre contratti derivati stipulati con Bnl tra il 2003 e 2004” a causa dei quali “lamentava enormi differenziali negativi con vincolo fino al 2025” a meno di un pagamento di penale per rescissione anticipata di diversi milioni di euro. Alla luce della situazione creata dalla sentenza sopra citata, Bargi chiede alla Giunta se la ricostruzione fatta sia corretta e se la Regione non intenda comportarsi in maniera analoga al Comune di Cattolica e richiedere l’annullamento dei contratti che la vincolerebbero fino al 2032. “