La modifica legislativa che “ha abrogato le agevolazioni fiscali per veicoli storici di età compresa tra i 20 e i 29 anni” finirà per “avere conseguenze nefaste” in tutta Italia, “una nazione patria del motorismo”. Per questo motivo, la Regione Emilia-Romagna deve chiarire “se intende confermare che gli autoveicoli e i motoveicoli, esclusi quelli adibiti ad uso professionale, di anzianità tra i venti e i trenta anni, classificati d’interesse storico o collezionistico, se posti in circolazione sono soggetti al pagamento della tassa di circolazione annua” e, anche, “quali iniziative vuole assumere per i veicoli ultraventennali non certificati”.
A chiederlo è Tommaso Foti (Fdi) in una interrogazione alla Giunta in cui calcola come “i veicoli interessati risultano essere circa 375.000”: ne conseguirebbe, quindi, spiega il consigliere, “la perdita di almeno 300.000 veicoli d’interesse storico, o perché demoliti dai proprietari o perché trasferiti all’estero”; “il mancato esborso per le spese di manutenzione di detti veicoli, al costo medio annuale di 2.000 euro, pari ad almeno 600.000.000 di euro”; “l’omesso introito per le revisioni periodiche che non verranno effettuate, pari a diversi milioni di euro”; infine, “l’ulteriore perdita turistica stimata in svariati milioni di euro all’anno, dovuta alla mancata partecipazione – costo medio unitario pari a 2.500 euro – dei veicoli d’interesse storico ai raduni agli stessi riservati”.