Scuola giovani e cultura

Formazione. Al via le modifiche per l’accreditamento, cambiano i requisiti di efficacia

Approvata a maggioranza dalla V Commissione la proposta di delibera che introduce il monitoraggio sul tasso di occupazione degli ex allievi a sei mesi dalla fine dei corsi

Parere favorevole della commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, presieduta da Giuseppe Paruolo, alla delibera proposta dalla Giunta regionale che modifica la direttiva sull’accreditamento degli organismi di formazione (favorevoli Pd, Sinistra Italiana; astenuti M5s; contrari Lega nord, Fi, Fdi-An).

Le modifiche introdotte riguardano, in particolare, i tassi di efficacia che un organismo di formazione deve dimostrare di aver raggiunto per continuare ad essere accreditato dalla Regione e concorrere all’assegnazione dei finanziamenti pubblici del Fondo sociale europeo per la programmazione 2014-2020. Secondo quanto già previsto dalla norme europee in materia, con il provvedimento i tassi di efficacia verranno calcolati sulla base di dati rilevati a sei mesi di distanza  – e non più ad un anno – dalla fine della formazione e l’inizio di una attività lavorativa, di tirocinio extracurriculare o di un nuovo percorso di istruzione o formazione superiore.

Che si tratti di obbligo formativo o di formazione superiore, in entrambi i casi “l’efficacia complessiva” di un ente di formazione si misurerà con il parametro che prevede il raggiungimento della soglia del 60% di ex allievi che, giunti al termine del periodo di formazione, dopo sei mesi risultino occupati o in tirocinio oppure ancora impegnati in nuove attività formative. Inoltre tra gli ex allievi con un rapporto di lavoro o di tirocinio a sei mesi dalla fine della formazione, il 70% dovrà avere un’occupazione coerente rispetto ai contenuti della formazione stessa.

Le nuove soglie, concordate con le parti sociali, saranno obbligatorie per tutte le attività formative finalizzate all’occupazione approvate a partire dal primo gennaio e per tutto il 2017. Continueranno invece a non essere obbligatorie le vecchie soglie per le attività approvate precedentemente al primo gennaio 2017.

In fase di programmazione di azioni formative rivolte ad aree territoriali particolarmente svantaggiate o a sostegno di programmi sperimentali, queste potranno non essere oggetto di computo per la determinazione del tasso di efficacia per il mantenimento dell’accreditamento dell’ente che le promuove.

Gian Luca Sassi (M5s) ha segnalato una criticità, che a suo avviso non viene sufficientemente presa in considerazione, che è quella di coloro che invece non giungono al termine dei percorsi di formazione. “Un dato che andrebbe soppesato e analizzato per capire le motivazioni del problema e porre correttivi. In passato -ha poi osservato-  sono state profuse molte risorse, senza raggiungere gli obiettivi dell’occupazione. E’ quindi positiva una valutazione a sei mesi.”

“La revisione dei criteri, con il mantenimento del parametro della ‘occupabilità’ come indice per l’accreditamento, –ha detto Francesca Marchetti (Pd)– è coerente con quanto sostenuto dalla Regione, nel Patto per il lavoro, e anche da questa stessa commissione. Sarà pertanto auspicabile – ha sostenuto – una valutazione in commissione sui dati del primo monitoraggio con le nuove soglie. Per quanto riguarda coloro che non giungono alla fine dei percorsi formativi, “si tratta – a suo avviso – del problema più generale dell’abbandono scolastico su cui dobbiamo continuare a interrogarci. Nel caso specifico si tratta di capire quali sono i corsi che generano più abbandono e cercare nuove soluzioni nella programmazione”.

 

(Isabella Scandaletti)

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