Ifoa, un’azienda di formazione e servizi, con sede a Reggio Emilia, “si è recentemente aggiudicata un progetto, del valore di 718.644 euro, della direzione generale Migrazione e affari Interni della Commissione europea, nell’ambito Migrazione Legale e Integrazione Migranti, denominato ‘Act in Time’, finanziato dal Fami (Fondo asilo, migrazione e integrazione)”, che l’azienda “realizzerà con 8 partner, tra cui enti di formazione pubblici e privati, organizzazioni non governative, centri per il lavoro in Europa nonché con il supporto della Regione Emilia-Romagna e Caritas di tre paesi europei”.
Lo segnalano, in un’interrogazione, i consiglieri del gruppo Lega nord (primo firmatario: Gabriele Delmonte), evidenziando che “l’obiettivo del progetto è quello di implementare, in 24 mesi, azioni concrete per l’accesso al lavoro dei migranti, nonché la loro integrazione nel mercato europeo”. Nel progetto – scrivono i consiglieri – si citano Svezia e Germania come “paesi portatori di buone prassi”, “da seguire come esempio, tralasciando totalmente le problematiche che l’eccessiva immigrazione sta causando in quegli stessi paesi negli ultimi mesi”. A ciò si aggiunge il fatto – evidenziano – che “dal 2008 l’Italia ha alternato periodi di stagnazione a veri e propri periodi di recessione, con l’ulteriore aggravante che fino al 2008 la nostra economia non è stata al passo con quella degli altri paesi europei che, mediamente, a partire dal 2001 sono cresciuti più dell’Italia, portando quest’ultima a livelli di disoccupazione generale e disoccupazione giovanile tra i più alti del continente”. A fronte di queste evidenze – rilevano i leghisti – “non si hanno notizie, negli anni, di progetti cosi specifici e mirati all’inserimento nel mondo del lavoro di cittadini emiliano-romagnoli o europei, in buona parte messi a dura prova da crisi e disoccupazione, come quello progettato dall’Ifoa”.
Delmonte e colleghi chiedono quindi alla Giunta quale sia il ruolo effettivo della Regione nel progetto in questione e a quanto ammontino le risorse regionali ad esso destinate e vogliono conoscere quali azioni si intendano assumere per contrastare la disoccupazione, in particolar modo quella giovanile, a fronte del fallimento del progetto ‘Garanzia Giovani’ in Emilia-Romagna.
Progetto, questo, – riferiscono i consiglieri – che, avviato il primo maggio 2014, “non ha dato i risultati promessi”, come dimostrato “dai dati del centro studi Adapt presenti nel rapporto inviato alla vicepresidenza della Commissione europea, che certificano il fallimento del piano: su un bacino stimato dal governo di 2.254.000 giovani italiani che non studiano e che non lavorano, 1.565.000 (se consideriamo il target scelto per il piano), 944mila si sono iscritti al programma, solo 595mila, poco più della metà, sono stati presi in carico e di questi solo 269mila (il 28,5% ) hanno ricevuto un’offerta di lavoro, per lo più un tirocinio”.
Hanno sottoscritto l’interrogazione, oltre a Delmonte, Alan Fabbri, Fabio Rainieri, Daniele Marchetti, Matteo Rancan, Marco Pettazzoni, Andrea Liverani, Stefano Bargi e Massimiliano Pompignoli.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(Antonella Celletti)