“I dati relativi all’efficacia occupazionale delle attività di formazione superiore e della formazione ‘in obbligo formativo’ dimostrano la grave inadeguatezza della programmazione regionale dei servizi formativi, che si aggiunge a quella dei servizi per l’impiego”.
E’ quanto sostengono Gian Luca Sassi e Andrea Bertani (M5s) in un’interrogazione, dove segnalano che solo uno su tre dei soggetti che concludono i corsi di formazione superiore (perlopiù giovani già diplomati o laureati) trova un lavoro coerente con le attività svolte, “finanziate con ingenti risorse dalla Regione”.
I consiglieri invitano quindi la Giunta ad assicurare, aggiornare e rendere facilmente accessibili i dati sull’efficacia e la coerenza occupazionale di tutte le attività formative e di politica attiva del lavoro programmata e finanziata dalla Regione e ad adottare misure per assicurare efficacia all’attività degli enti di formazione accreditati, su cui si chiede di esprimere un giudizio.
Non si conosce nulla o quasi- spiegano Sassi e Bertani- neppure “sull’efficacia di altri tipologie di corsi, come nel caso delle misure di formazione o di politica attiva del lavoro rivolte a lavoratori adulti, ai lavoratori in Cig o in mobilità”, nonostante ci siano molti dati su quanto si è speso, “centinaia di milioni di euro arrivati da Bruxelles”, “non si sa quasi niente su ciò che hanno prodotto”.
“Sappiamo- ribadiscono i consiglieri- che Garanzia Giovani ha preso in carico oltre 40.000 giovani, che la sua azione complessiva poggia su finanziamenti regionali per oltre 74 milioni di euro, che circa il 41% dei giovani che hanno seguito le attività previste hanno poi avuto un’opportunità di lavoro, ma non sappiamo se il lavoro sia coerente con le attività svolte e finanziate, né se sia ancora in corso, visto che in moltissimi casi si tratta di rapporti a tempo determinato o di contratti di apprendistato o di somministrazione, né siamo in grado di dire se esistano differenze fra prima che fosse attivato questo “costoso programma” e dopo la sua realizzazione. Di qui, la richiesta di conoscere quali differenze sussistano nell’andamento occupazionale delle fasce e d’età e delle categorie di giovani destinatari di Garanzia Giovani rispetto al quadro dei tre anni precedenti.
Sassi e Bertani passano poi al tema dei Centri per l’impiego: “da poche settimane questi Centri- spiegano- sono stati attribuiti alle competenze della Regione, che comunque già da oltre 16 anni svolgeva funzioni di indirizzo e di regolazione della loro attività”: gli oneri per i Centri, oggi regionali,- scrivono- “ammontano a oltre 18,7 milioni di euro, dei quali 16,2 per il personale, come emerge dalla delibera di Giunta 1197/2016”, dove si precisa che “dal 2016 a questi oneri il ministero del Lavoro concorre solo con 11,5 milioni di euro, mentre ricadono sulla Regione gli altri 7,2 milioni di euro, 5 dei quali derivanti dal Fondo sociale europeo”.
“Questa operazione, politica e finanziaria, contestuale alla costituzione dell’Agenzia regionale per il lavoro, praticamente il Servizio regionale Lavoro di prima, ma con un direttore, forse altri dirigenti, revisori etc.,- evidenziano gli esponenti del M5s- corrisponde al titolo del progetto esecutivo ‘potenziamento politiche attive del lavoro presso i Centri per l’Impiego’, oggetto della delibera di Giunta 1342/2016, assegnato alla stessa Agenzia, in cui si afferma che i ‘servizi per l’impiego possiedono le competenze professionali e tecnico specialistiche idonee alla realizzazione della presente operazione’: in sostanza sono già capaci di fare ciò per cui si finanza il progetto”.
Da queste considerazioni prende avvio una serie di domande: se negli anni a venire i Centri per l’Impiego saranno ancora finanziati per quasi il 40% del fabbisogno connesso a personale e oneri di funzionamento o se lo Stato se ne farà carico nuovamente; se la Giunta ritenga un affare l’operazione di trasferimento in seguito alla parziale scomparsa delle Province; quali misure intenda adottare per sostenere il lavoro del personale dei Centri per l’Impiego e se non si ritenga preferibile usare le risorse del Fondo sociale europeo per disoccupati e imprese invece che per servizi pubblici.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)