Più opportunità per i giovani che non hanno una qualifica professionale o che hanno abbandonato gli studi.
La commissione Cultura (presieduta da Francesca Marchetti) ha espresso parere favorevole all’integrazione del “Piano regionale di attuazione del Programma operativo nazionale iniziativa occupazione giovani”.
La misura ha la finalità di reinserire i giovani di età inferiore a 19 anni, privi di qualifica professionale, che abbiano abbandonato la scuola, in percorsi di istruzione e formazione, per l’acquisizione di competenze che possano consentire l’ingresso nel mondo del lavoro o il proseguimento degli studi. L’offerta formativa, realizzata da enti accreditati, ha come riferimento il Repertorio regionale delle qualifiche correlate con le figure nazionali.
Francesca Bergamini (settore Educazione, istruzione, formazione, lavoro) ha spiegato: “Il piano nazionale è finalizzato a contrastare il fenomeno dei cosiddetti Neet (Not engaged in education, employment or training) giovani che si devono reinserire in percorsi istruzione e lavoro. Tra le prestazioni previste dal programma, finanziato da risorse nazionali ed Fse, sono previsti accompagnamento al lavoro, orientamento e tirocinio. Con lo stop in fase di pandemia si sono accumulate risorse che oggi ci consentono di prevedere modifiche al programma attivando ulteriori percorsi. La Regione Emilia-Romagna è stata beneficiaria di risorse anche se il dato percentuale di Neet nei nostri territori è inferiore rispetto ad altre Regioni”.
Matteo Montevecchi (Lega) ha posto alcuni quesiti: “A quanto ammontano le risorse che finanziano questa misura e qual è la platea dei beneficiari”. Bergamini ha risposto che “le risorse complessive ammontano a 25.300.000 euro di cui 19.100.000 già impegnati. Sono i giovani stessi che scelgono di aderire al programma che comprende orientamento specialistico, tirocinio e sostegno all’autoimpiego. I costi variano in base al percorso scelto e i finanziamenti vengono stanziati agli enti accreditati che li attivano. La maggior parte dei giovani che partecipano rientrano nella fascia di età 20-24 anni”.
Per Marco Fabbri (Partito democratico) “questo Piano riveste un ruolo importante in quei territori in cui ci sono divari per quanto riguarda l’obbligo scolastico e formativo. Ad esempio, rispetto a una media regionale di abbandono scolastico dell’11%, in alcune zone del Delta del Po, in passato si sono sfiorate punte del 30%. Grazie al lavoro di Regione ed enti locali si è passati al 17% per cui intervenire su formazione ed istruzione è fondamentale per accompagnare i giovani che vivono in territori più marginali”.
(Lucia Paci)