Ambiente e territorio

Sabattini (Pd): “Fotovoltaico centrale per transizione energetica e ambientale”

Con il dem concorda Occhi (Lega): “Obiettivo è coniugare l’esigenza di produzione di energia e quella di tutelare la produzione agricola regionale”

“Lo sviluppo delle energie rinnovabili è oggi centrale e strategico per la nostra società e il fotovoltaico è elemento centrale per la transizione energetica e ambientale”. Così il relatore di maggioranza Luca Sabattini (Pd) nella presentazione in Assemblea legislativa del provvedimento amministrativo che disciplina l’installazione di impianti fotovoltaici nel territorio dell’Emilia-Romagna.

Frastagliato il panorama legislativo in cui prende forma il provvedimento dell’Emilia-Romagna. “A fronte di una Direttiva europea molto chiara -specifica il relatore dem- a livello nazionale abbiamo una norma che rimanda a circolari interministeriali ancora assenti e contestualmente nel tempo abbiamo visto una proliferazione di interventi legislativi che rendono fumoso il panorama. Nonostante ciò la nostra Regione, come altre del resto, ha dovuto intervenire per non eludere le necessità di investimenti per attuare la transizione energetica e contemporaneamente attuare una decisa tutela delle colture agricole”. Per armonizzare tra loro due obiettivi quasi antitetici, si punta su una nuova tecnologia estremamente promettente come l’agrivoltaico, che prevede l’installazione di pannelli solari ad almeno due metri e mezzo dal suolo per consentire la coltura agricola nella zona sottostante il pannello stesso. “Il ricorso all’agrivoltaico in questa prima fase -continua Sabattini-  ci consentirà di valutare molto bene la portata e lo sviluppo di questa tecnologia per poi aprire in maniera più decisa nel futuro prossimo”.  

Sulla base di queste premesse, l’azione dei relatori si è concentrata sul bilanciamento da attuare tra energia ed agricoltura. “Per ottenere questo risultato -ha concluso Sabattini- ci siamo concentrati su tre filoni principali d’intervento: limitare il più possibile l’uso di suolo nel fotovoltaico a terra, per tutelare al massimo il nostro patrimonio agricolo e agroalimentare (l’Emilia-Romagna è la prima Regione per numero di marchi Dop e Igp) e, per contro, massimizzare gli interventi sui suoli già antropizzati. A sorvegliare questa delicata azione di armonizzazione, poi, un accurato meccanismo di monitoraggio della potenza elettrica generata e del suolo utilizzato. Un provvedimento particolarmente complesso, quindi, che vuole fornire anche precise indicazioni operative agli enti locali che dovranno concretamente gestire le procedure di valutazione e autorizzazione degli impianti”.

Il relatore di minoranza Emiliano Occhi (Lega) ha rimarcato con forza “quanto sia prioritario, sia per il nostro sistema produttivo che per le nostre famiglie, pagare meno l’energia, soprattutto oggi che siamo in balia di forti spinte inflattive”. Il consigliere leghista sulla contrapposizione energia-ambiente rivendica poi un approccio laico e pragmatico. “Energia e ambiente hanno il medesimo fine: avere energia a minor costo, giungere all’autosufficienza energetica e automaticamente ottenere la tutela dell’ambiente”. Sul fotovoltaico Occhi sottolinea come sia una tecnologia che sfrutta una fonte gratuita, ma al tempo stesso “è un’energia non programmabile che necessita di grandi impianti di produzione e grandi impianti per l’accumulo, oltre al fatto che gli elementi primari per produrre i pannelli non sono nella disponibilità del nostro Paese, quindi occorre che si torni quanto prima a produrre pannelli anche in Italia”.

Sulla validità del fotovoltaico per raggiungere gli sfidanti obiettivi nella transizione energetica e ambientale il relatore di minoranza ha uno sguardo molto chiaro. “Ad oggi in Italia ci sono oltre un milione di impianti per una produzione totale di 25 GW, mentre in Emilia-Romagna sono censiti oltre centomila impianti per una potenza totale prodotta di 2,5 GW. La nostra Regione sta recuperando sulle altre zone del Paese, ma è chiaro che se si volessero raggiungere gli obiettivi prefissati, che possono essere ottenuti solo con impianti di grandi dimensioni, dovremmo raddoppiare il suolo attualmente utilizzato e ciò genererebbe grandi problemi nelle varie sensibilità che compongono la maggioranza politica di questa Regione tanto quanto nei settori produttivi o nella società nel suo complesso. Per evitare inutili scontri è stato quindi cruciale l’apporto di emendamenti che abbiamo fatto in commissione aprendo ancor di più l’uso delle aree antropizzate, soprattutto nelle zone di cava e nelle aree industriali dismesse”.

L’Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali Vincenzo Colla, infine, ha sottolineato l’importante traguardo raggiunto. “Si tratta di un provvedimento trasparente nei confronti di tutti i portatori di interesse, un provvedimento di giusto bilanciamento tra esigenze a cui dobbiamo dare eguali risposte. L’impulso che diamo al fotovoltaico attraverso l’uso primario delle aree già antropizzate, la tutela che ribadiamo per la nostra agricoltura, l’attenzione che poniamo al tema energetico si trascina dietro una importantissima ricaduta economica e quindi di occupazione. Credo che un provvedimento come quello discusso oggi rappresenti una nuova idea di autonomia energetica per un grande paese manifatturiero quale è l’Italia e sono convinto che possa servire anche ai Ministri competenti per orientare i provvedimenti attuativi che stiamo attendendo”.

(Luca Boccaletti)

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