Sanità e welfare

Fratelli d’Italia: “È sostenibile una sanità regionale con un deficit di 5mila infermieri?”

Nello specifico l’atto ispettivo denuncia un buco “che pesa soprattutto fuori dagli ospedali: nelle strutture per anziani a corto di personale, ad esempio, ma anche nelle case della salute che coi fondi del Pnrr dovrebbero diventare il pilastro della sanità sul territorio”

“Come pensano di attivarsi, nella fattispecie l’assessore Donini e il presidente Bonaccini, dopo avere letto l’articolo apparso oggi sulla stampa regionale secondo cui mancherebbero all’appello 5mila infermieri nel comparto sanitario regionale?”.

A porre il quesito è Fratelli d’Italia con un’interrogazione che segue le notizie media sul deficit di professioni infermieristiche nella sanità dell’Emilia-Romagna.

Nello specifico l’atto ispettivo denuncia un buco “che pesa soprattutto fuori dagli ospedali: nelle strutture per anziani a corto di personale, ad esempio, ma anche nelle case della salute che coi fondi del Pnrr dovrebbero diventare il pilastro della sanità sul territorio”.

Oltre alla carenza di infermieri Fratelli d’Italia denuncia anche problematiche specifiche nel percorso di formazione di queste professioni: “Su mille ragazzi che studiano per diventare infermieri in media il 25 per cento non arriva alla meta”.

Lanciando uno specifico allarme sulle strutture sociosanitarie, una recente indagine dei carabinieri ha portato alla luce una preoccupante carenza di professioni infermieristiche, Fratelli d’Italia sollecita la giunta regionale a giudicare “questa stima alla luce delle dichiarazioni trionfalistiche dei mesi scorsi su una sanità e un settore sociosanitario all’avanguardia nazionale”.

In via più generale, infine, nell’interrogazione si chiede “quali azioni immediate voglia attivare l’esecutivo regionale per porre rimedio al deficit di infermieri che si va a unire alla fuga di medici, soprattutto nel settore emergenza e urgenza”.

(Luca Boccaletti)

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