Il team che si è occupato dello studio di fattibilità sulla fusione tra i Comuni di Castenaso e Granarolo finisce nel mirino del Movimento 5 Stelle. Con una determina del luglio 2017, infatti, la Regione ha approvato un contributo di 8.400 euro a favore del Comune di Castenaso per realizzare un progetto di studio sulla fattibilità di una fusione con il Comune di Granarolo. Uno studio affidato alla Scuola di specializzazione in studi sull’Amministrazione pubblica (Spisa).
“Non si può non notare- spiegano dal M5s- che la titolarità degli atti di assegnazione e della complessiva procedura è di una struttura regionale la cui responsabilità dirigenziale coincide con quella della direzione che per molti anni ha operato direttamente con l’assessore regionale agli Affari istituzionali”.
Non solo. Allo studio ha collaborato anche la ‘C.O. Gruppo srl’, al cui operato ha contribuito anche il responsabile dell’area tecnica di Fccn, associazione che ha come obiettivo quello di “promuovere le fusione dei Comuni”. Dunque, gli obiettivi del progetto di fusione si limitano, spiegano dal Movimento, “all’esame dei potenziali effetti positivi della fusione e senza procedere alla ricerca e allo studio dei costi e dei potenziali effetti negativi, come invece previsto dalla convenzione”. Dunque, “non si prendono in considerazione l’analisi dei costi e la valutazione dei potenziali effetti negativi”.
Per questo dal M5s interrogano la Giunta per sapere “se non ritenga indispensabile garantire sempre condizioni di reale terzietà, originalità e imparzialità ai supporti di consulenza di cui ci si avvale per definire il quadro conoscitivo
indispensabile a un consapevole esercizio delle funzioni di indirizzo, se non ritenga che la compresenza di soggetti quali quelli richiamati nel team sia tale da determinare il reale rischio di influenzare l’esito tecnico-scientifico, alla luce della stretta interconnessione con le scelte e le strutture di governo della Regione e con associazioni che fanno della promozione delle fusioni il proprio ‘core business'”.
Inoltre: “Quali ragioni abbiano determinato la partecipazione della società Co gruppo S.r.l. a un progetto che risulterebbe essere stato affidato alla Spisa, se non ritenga totalmente inopportuna la partecipazione al team di soggetti attivi in associazioni che fanno dei processi di fusione la propria attività e,infine, se non ritenga preferibile sia per la Regione, sia per la Spisa, sia per il prestigio (istituzionale o scientifico) di entrambi, assicurare condizioni di distanza e distinzione, indispensabili allo spirito della libera ricerca e della produttiva collaborazione fra enti territoriali e Università, assicurando il miglior contributo di innovazione da parte di queste ultime”.
(Margherita Giacchi)