Governo locale e legalità

FUSIONE COMUNI. GRANAGLIONE-PORRETTA (BO), SÌ IN ASSEMBLEA ER: IN AUTUNNO IL REFERENDUM SUL COMUNE UNICO

FUSIONE COMUNI. GRANAGLIONE-PORRETTA (BO), SÌ IN ASSEMBLEA ER: IN AUTUNNO IL REFERENDUM SUL COMUNE UNICO

Avanti con il referendum. La fusione dei Comuni bolognesi di Granaglione e Porretta Terme sarà sottoposta alla consultazione dei cittadini. È quanto ha deciso a maggioranza l’Assemblea legislativa regionale (favorevoli Pd, Sel, M5s, contrari Ln, Fi, Fdi) con l’approvazione della delibera di indizione del referendum consultivo delle popolazioni interessate. In occasione della consultazione, che si terrà presumibilmente in autunno, i cittadini potranno inoltre esprimersi sul nome dell’eventuale nuovo Comune unico scegliendo tra una rosa di tre proposte: Acque Alte, Alto Reno Terme, Granaglione Porretta Terme.

In attesa del referendum pro o contro la fusione, viene ora sospeso in Assemblea legislativa l’iter del progetto di legge per l’istituzione di un nuovo Comune unico nell’Appenino bolognese al posto dei due oggi esistenti. L’iter legislativo, notevolmente snellito grazie alle norme di salvaguardia introdotte a fine legislatura per le fusioni già avviate, riprenderà dunque solo dopo il voto referendario.

L’Assemblea legislativa ha anche approvato un ordine del giorno (favorevoli Pd, Sel, M5s, contrari Ln, Fi, Fdi) – a firma Igor Taruffi (Sel), Paolo Calvano (Pd), Giulia Gibertoni (M5s), Pierluigi Alleva (AltraER) – che invita i due Consigli comunali a procedere, entro il 46^ giorno precedente la data di svolgimento del referendum, all’aggiornamento della documentazione a suo tempo allegata all’istanza presentata in Regione per l’avvio dell’iter legislativo sulla fusione. Sempre nell’ordine del giorno si precisa che “per il buon esito della consultazione referendaria” è importante che i cittadini interessati siano in possesso di tutte le informazioni utili per la valutazione del progetto, specie per quanto riguarda il futuro della gestione del servizio idrico. A riguardo, il documento invita l’amministrazione comunale di Granaglione a stipulare, sempre entro il 46^ giorno precedente la data del referendum, l’accordo di programma con Atersir sulla gestione del servizio idrico, documento richiamato nel progetto di legge di fusione licenziato in commissione prima dell’approdo in Aula.

In caso di fusione, il nuovo Comune, con decorrenza dal 1^ gennaio 2016, si estenderebbe su una superficie di circa 73 Km quadrati per oltre 7.000 abitanti. La Regione erogherà al Comune di nuova istituzione un contributo annuale costante pari a 200 mila euro, per complessivi 15 anni. A titolo di compartecipazione alle spese iniziali è poi previsto un contributo straordinario in conto capitale della durata di tre anni pari a 150 mila euro annui. Ai complessivi 3 milioni e 450 mila euro di contributi regionali si sommerà anche il contributo statale annuale di 340.451 euro per la durata di un decennio.

In dichiarazione di voto, Daniele Marchetti (Ln) è tornato a lamentare “la mancanza di chiarezza” su elementi che il progetto di legge a suo avviso non fornisce. “Saremmo stati disposti a ridiscutere l’iter perché il nostro non è un ‘no’ a priori- ha detto- ma non ci sono le condizioni per votare”.

Favorevole Silvia Piccinini (M5s), perché le questioni poste dai Comuni a suo avviso “hanno trovato risposte valide. L’ordine del giorno- ha detto- deve anche rappresentare un impegno da parte della Regione a sollecitare un accordo con Atersir per la gestione diretta del servizio idrico”.

Tommaso Foti (Fli) ha annunciato voto contrario all’indizione del referendum sollevando riserve di tipo istituzionali: “Il nostro non è un ‘no’ all’idea delle fusioni ma al progetto, che presenta problemi che non si risolvono con scorciatoie”.

“Nessuna forzatura- ha affermato Paolo Calvano (Pd)– chi oggi vota contro l’indizione del referendum è contro la possibilità che i cittadini si esprimano, un’opportunità di democrazia diretta che credo non si debba negare”.

Galeazzo Bignami (Fi) è tornato a criticare l’iter adottato dall’Assemblea legislativa che consegnerebbe ai cittadini problemi irrisolti: “Ci costringete a votare contro- ha affermato- perché manca il contenuto di merito per farci cambiare opinione”.

Igor Taruffi (Sel) ha spiegato che l’ordine del giorno “rafforza la volontà di dare certezze ai cittadini rispetto al processo di fusione. La dimostrazione che si tratti di un percorso condiviso- ha chiuso- è lo stesso ordine del giorno firmato, oltre che dalla maggioranza (Pd-Sel), anche da M5s e Altra ER”. 

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