Sì all’unanimità dall’Assemblea legislativa al progetto di legge per la “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Monte Colombo e Montescudo, nella Provincia di Rimini”: hanno infatti espresso voto favorevole Pd, Ln, M5s, Sel, Fi, Fdi-An.
Come ha spiegato nel suo intervento il relatore di maggioranza, Giorgio Pruccoli (Pd), il Comune unico di “Montescudo-Montecolombo“ verrà istituito a partire dal 1^ gennaio 2016 e farà parte dell’Unione dei Comuni della Valconca. Con una superficie di circa 32 km quadrati e una popolazione di oltre 6.800 abitanti, il nuovo ente potrà contare su benefici economici riconosciuti dalla Regione pari a 92 mila euro all’anno per la durata di 15 anni più un ulteriore contributo “a titolo di compartecipazione alle spese iniziali” di 120 mila euro all’anno per i primi tre anni. Da aggiungere poi il sostegno statale, quantificabile in un contributo annuale di circa 235 mila euro per un decennio.
Il consigliere ha poi ricordato i risultati del referendum consultivo dell’11 ottobre scorso, che “si è chiuso con una ampia maggioranza di sì”. Si sono recati alle urne a Montescudo 807 cittadini, il 28,05% dei 2.877 aventi diritto, per entrambi i quesiti: 675 (84,48%) i sì alla fusione, 124 (15,52%) i no. A Monte Colombo hanno votato 845 cittadini sui 2.804 aventi diritto, pari al 30,14%, per entrambi i quesiti; 577 (68,77%) sono stati i sì alla fusione, 262 (31,23%) i no.
Respinto invece un ordine del giorno a firma M5s per la promozione della partecipazione, perchè “a fronte della scarsa affluenza che hanno raggiunto i referendum per le fusioni sui territori si impone una riflessione sulla partecipazione. Chiediamo quindi alla Giunta l’impegno per far ripartire i progetti di partecipazione, come previsto dalla legge regionale in materia”, ha spiegato il relatore di minoranza, Andrea Bertani (M5s). Il suo Gruppo è stato l’unico a votare sì all’ordine del giorno, mentre Pd, Ln, Fi, Sel e Fdi-An hanno scelto di astenarsi “non nel merito ma nel metodo, perchè l’ordine del giorno è stato presentato troppo in ritardo, senza dare la possibilità di analizzarlo”, come, in sostanza, hanno spiegato Pruccoli , Massimiliano Pompignoli (Ln) e Tommaso Foti (Fdi-An).
(jf)