Galeazzo Bignami (Fi) ha presentato un progetto di legge per modificare la legge istitutiva del nuovo Comune unico di Valsamoggia, nato il primo gennaio 2014 dalla fusione di 5 Comuni della Valle del Samoggia, nel bolognese. Il testo mira a consentire ai Comuni che nel referendum consultivo precedente l’istituzione del nuovo comune unico si erano pronunciati in senso contrario alla fusione, di indire un nuova consultazione referendaria – su richiesta del 10 per cento dell’elettorato attivo – dalla quale, qualora prevalesse la volontà dei votanti di opporsi alla fusione, possa derivare un’uscita del proprio Comune di origine dal nuovo ente unico.
Costituto da un unico articolo il testo della proposta prevede una modifica alla legge vigente (L.r. 1/2013) in base alla quale i Comuni preesistenti alla fusione, la cui popolazione si sia espressa a maggioranza dei votanti contro la fusione stessa in sede di referendum, possano indire – su richiesta di almeno il 10% dell’elettorato attivo – una nuova consultazione finalizzata a confemare l’appartenenza al nuovo comune di Valsamoggia. “E nel caso in cui il voto confermi la volontà di non aderire, ne consegue l’abrogazione di ogni riferimento normativo riguardante quel Comune all’interno della legge regionale istitutiva del nuovo Comune unico di Valsamoggia e la decadenza di tutti gli atti attinenti la fusione che riguardino il comune preesistente”.
Bignami ricorda in proposito che “nonostante dall’esito del referendum, al quale è seguita l’istituzione del Comune unico di Valsamoggia, sia prevalso in lieve maggioranza un voto complessivo favorevole a favore del sì, in due dei cinque Comuni interessati, Bazzano e Savigno, era prevalso il voto contrario”.
“Sebbene il referendum sia di natura meramente consultiva, si ritiene necessario- sottolinea Bignami- che nel caso in cui un comune si sia espresso in modo contrario alla fusione si debba tener conto della volontà di una comunità di cittadini”.
(is)