Ambiente e territorio

Gibertoni (Misto) chiede chiarezza su come viene gestita la peste suina

Si vuole evitare che come avvenuto a Pavia di proceda ad uccidere i maiali

La Regione si impegni affinché in Emilia-Romagna non avvenga quanto avvenuto in provincia di Pavia dove “le forze dell’ordine e il personale dell’Ats di Pavia avrebbero fatto irruzione per uccidere tutti i maiali, sia quelli contagiati da peste suina africana, sia quelli ancora sani”.

A chiederlo è, in un’interrogazione, Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che ricorda come “è palese come siano gli allevamenti intensivi, in cui i maiali convivono anche a migliaia, in spazi ristrettissimi, la causa prima dell’avanzare inarrestabile della peste suina africana nel nostro Paese, infatti anche nella provincia di Pavia, in cui si parla dell’uccisione di 33 mila maiali nel volgere di poco più di un mese, sarebbe stata la mancata comunicazione da parte di un allevatore a contribuire alla diffusione”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se non ritenga quanto avvenuto il 20 settembre 2023 a Sairano di Zinasco (PV), presso il rifugio per animali “Cuori Liberi Onlus”, oltre che contrario al diritto ed indegno di un paese civile, inutile per il contrasto alla diffusione della Peste suina africana e se non ritenga necessario, considerato il poco tempo ormai a disposizione, prima dell’esplosione della diffusione della PSA anche nel nostro territorio regionale, cambiare radicalmente l’approccio alla PSA, con la sospensione immediata della caccia al cinghiale, in ogni forma, utilizzando, semmai, la sterilizzazione dei cinghiali, l’eliminazione delle disponibilità alimentari dai rifiuti, le recinzioni elettrificate per i campi coltivati e i dispositivi di dissuasione per la prevenzione degli incidenti stradali ed invertendo, finalmente, la tendenza che vede, anche nel nostro territorio regionale, sempre più allevamenti intensivi e sempre più animali negli stessi”.

Gibertoni chiede inoltre “se la Regione possa garantire che, dopo il riconoscimento giuridico operato con il decreto ministeriale del 7 marzo 2023, che per la prima volta in un atto normativo ha riconosciuto pienamente i “santuari” degli animali, distinguendoli nettamente dagli allevamenti da reddito, quanto avvenuto il 20 settembre 2023 in provincia di Pavia non potrà accadere nei rifugi per animali aventi sede nel territorio della Regione Emilia-Romagna”.

(Luca Molinari)

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