Consentire agli agenti di polizia provinciale (agenti ittico venatori provinciali) ed ai guardaparco di esercitare la propria obiezione di coscienza all’uccisione di animali apportando una revisione alla normativa vigente. A chiederlo è Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) con un’interrogazione che invita la giunta ad avviare in sede di Conferenza permanente Stato-Regioni una riflessione al fine di siglare un accordo o un’intesa in tale sede nel rispetto delle reciproche competenze legislative.
“L’obiezione di coscienza -ha ricordato la consigliera- è la possibilità di sottrarsi ad alcuni obblighi di legge, per motivi etici o religiosi, ed è riconosciuta in diverse e importanti fattispecie concrete. Nel campo dei diritti degli animali è già stata riconosciuta, ad esempio, ad ogni atto connesso con la sperimentazione. Le norme che prevedono l’obiezione di coscienza non sono eccezionali, ma rappresentano l’attuazione di garanzie costituzionali. È ammissibile l’applicazione analogica delle ipotesi normative di obiezione di coscienza, laddove sussista una medesima ‘ratio’, con riferimento sia ai soggetti che ai beni di rango costituzionale oggetto di tutela”.
(Lucia Paci)