Ambiente e territorio

Gibertoni (Misto): vietare la caccia nell’oasi di protezione della fauna di Bianello

Nell’atto ispettivo la capogruppo sottolinea i disagi e pericoli per gli escursionisti e i frequentatori dell’area protetta

“Evitare la caccia di selezione nel comune di Quattro Castella all’interno dell’oasi di protezione della fauna di Bianello, considerati i molteplici effetti negativi sulla fauna selvatica dell’area protetta stessa e l’alto valore naturalistico e paesaggistico dell’area protetta.”

È la richiesta che Giulia Gibertoni (Misto) rivolge alla giunta regionale in un atto ispettivo dove informa di come “nei primi giorni dell’anno corrente i visitatori che si recavano presso l’oasi di protezione della fauna LIPU di Bianello, nel territorio del comune reggiano di Quattro Castella, potevano notare, lungo la strada di accesso al castello, diversi cartelli gialli dell’ambito territoriale di caccia (ATC) Collina Reggio 3 che segnalavano lo svolgimento di una battuta di caccia al cinghiale”.

La consigliera ricorda come l’oasi “è stata istituita per la prima volta nel 1981 dalla provincia di Reggio Emilia ed è estesa su una superficie di circa 170 ettari data in gestione alla Lipu dal 1993 attraverso apposite convenzioni con il comune di Quattro Castella e la provincia di Reggio Emilia ed è area ricadente parzialmente nella zona speciale di conservazione ‘Colli di Quattro Castella’, di elevato interesse paesaggistico e naturalistico”.

Rammentando come l’attività venatoria abbia un impatto anche sulle specie non oggetto diretto della caccia, la capogruppo sottolinea come “non è il primo anno che si procede alla caccia di selezione al cinghiale all’interno dell’oasi di protezione. Nel 2022 si era addirittura arrivati ad una ordinanza del sindaco del comune di Quattro Castella che aveva disposto la completa chiusura della zona dal 7 al 28 febbraio per consentire battute selettive in cui non era stato abbattuto alcun esemplare di cinghiale.”

Alla luce della situazione descritta, Giulia Gibertoni sollecita il divieto per le attività di caccia nell’oasi di Bianello e, per quanto riguarda la presente stagione venatoria, chiede “quale sia stato il numero e la tipologia di operatori impiegati, il numero di uscite e la data di ciascuna uscita, le tecniche impiegate, il numero, il genere e le classi di età degli esemplari di cinghiale uccisi per ciascuna tecnica e per ciascuna uscita.”

In via generale, infine, la capogruppo chiede il dettaglio “delle azioni di tutela che si siano intraprese per limitare al massimo i disagi e i pericoli per gli escursionisti e i frequentatori dell’area protetta e limitare i danni arrecati nei confronti degli altri tipi di fauna presente all’interno dell’Oasi di Bianello”.

(Luca Boccaletti)

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