“L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna rinnova l’impegno di solidarietà verso il popolo Saharawi, chiedendo con forza la ripresa dei negoziati, sotto l’egida delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di arrivare nel più breve tempo possibile a una soluzione, attraverso un accordo tra Fronte polisario e regno del Marocco, che rispetti il diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi. L’Assemblea legislativa, inoltre, condanna ogni azione in contrasto con l’affermazione e con il riconoscimento dei diritti umani e del legittimo diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi, come afferma la stessa giurisdizione internazionale”.
La presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti è intervenuta oggi a Firenze in occasione della “Giornata europea di amicizia con il popolo Saharawi”. Un’iniziativa per fare il punto su questa annosa questione internazionale, che costringe da oltre quarant’anni un intero popolo all’esilio.
L’impegno a fianco del popolo Saharawi, ha sottolineato la presidente, “è uno dei più consolidati, radicati nel tempo e sentiti fra quelli di cooperazione e solidarietà internazionale della Regione Emilia-Romagna”. Sono numerose, ha aggiunto, “le iniziative attivate negli anni in regione a favore di questo popolo, ora coordinate dall’intergruppo costituito in Assemblea legislativa, con progetti concreti in diversi ambiti, come, ad esempio, quello della sanità e quello della scuola”. La presidente ha ricordato le iniziative in programma: “Il prossimo passo che faremo, e su questo voglio mantenere l’impegno preso con Fatima Mahfud, rappresentante del Fronte polisario in Italia, sarà quello di convocare tutte le associazioni impegnate su questo fronte, che per fortuna lavorano e non smettono di farlo, per rimettere in campo una vera e propria cabina di regia che lavori su azioni mirate per ottimizzare al meglio l’attività a supporto del popolo Saharawi”.
Come ogni estate, ha evidenziato Emma Petitti, “accogliamo, con l’aiuto di tante famiglie emiliano-romagnole, bambini dal Saharawi, che chiamiamo ‘piccoli ambasciatori di pace’, anche per toglierli in questi mesi caldi dai campi profughi (dove le temperature possono arrivare anche a 50 gradi)”. L’accoglienza, ha ribadito, “è poi accompagnata a iniziative rivolte a sostenere la lotta di questo sfortunato popolo”. È anche un modo, ha spiegato, “per verificare che questi bambini godano di buona salute, programmando controlli medici attraverso il nostro sistema sanitario regionale”.
“Il nostro impegno per il popolo Saharawi – ha concluso la presidente Petitti- proseguirà anche negli anni a venire, tanto che per il prossimo triennio le risorse impegnate ammontano a circa 150mila euro. Lavoriamo per la pace anche se sembra essere ancora lontana: molte persone continuano ad avere bisogno di assistenza umanitaria, perché la situazione sta peggiorando giorno dopo giorno. L’unica strada è quella di una soluzione pacifica attraverso un accordo che preveda l’indizione di un referendum libero e giusto per consentire a questo popolo, che soffre da troppi anni, di esercitare il diritto legittimo alla propria autodeterminazione”.
All’incontro era presenta anche Fatma Mehdi Hassam, ministra della Cooperazione della Repubblica Saharawi RASD, oltre al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.