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Giornata mondiale diritti umani. Petitti: “un pensiero particolare per Patrick Zaki, simbolo dei diritti umani negati”

La presidente dell’Assemblea legislativa sottolinea il valore della Giornata internazionale dei diritti umani, istituita per ricordare la proclamazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 10 dicembre 1948

“Oggi celebriamo la Giornata internazionale dei diritti umani, con la consapevolezza che le sfide da affrontare sono ancora tante e importanti e che quei diritti che diamo per acquisiti e inviolabili vanno difesi e tutelati”. Con queste parole, pronunciate di fianco al ritratto di Patrick Zaki – opera donata al parlamento regionale – la presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti sottolinea il valore della Giornata internazionale dei diritti umani, istituita per ricordare la proclamazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 10 dicembre 1948. Tema di quest’anno: “Colmare il divario delle disuguaglianze per raggiungere la giustizia sociale”. In questa giornata di così elevato valore etico, sociale e politico- ribadisce la presidente- un pensiero particolare va a Patrick Zaki, giovane ricercatore egiziano, studente all’Università di Bologna, detenuto da quasi un anno nel carcere del Cairo. Patrick è un simbolo dei diritti umani negati. Rinchiuso in carcere ingiustamente proprio in nome di quei diritti che lui stesso si è visto violare. Nell’ultima udienza, pochi giorni fa, il tribunale ha disposto il prolungamento della sua prigionia, costringendolo a finire l’anno dietro le sbarre. Come Assemblea legislativa continueremo a mantenere alta l’attenzione sul caso di Zaki e oggi, in questa ricorrenza dal senso così profondo, torniamo a ribadire che Patrick deve tornare libero”. “Il 2020- aggiunge Emma Petitti- è stato un anno difficile, le cui conseguenze si trascineranno inevitabilmente per i prossimi mesi e anni. La pandemia ha aperto scenari nuovi e acuito vecchi disagi, accentuato povertà e divari sociali. La necessità di solidarietà internazionale e cooperazione è evidente. Ed è proprio su questo punto, che come istituzioni siamo chiamati a impegnarci, per ricostruire il futuro che desideriamo garantendo una posizione centrale ai diritti umani, contrastando le disuguaglianze e le “

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