Parità, diritti e partecipazione

GIORNO MEMORIA. DA ASSEMBLEA ER E COMUNE MARZABOTTO TORNA VOLUME SU RACCONTO OLOCAUSTO. SALIERA: ‘RICORDARE UN SERVIZIO ALLA DEMOCRAZIA’

GIORNO MEMORIA. DA ASSEMBLEA ER E COMUNE MARZABOTTO TORNA VOLUME SU RACCONTO OLOCAUSTO. SALIERA: ‘RICORDARE UN SERVIZIO ALLA DEMOCRAZIA’

Un “quaderno” per raccontare la tragedia e la follia del nazismo e della persecuzione a ebrei, omosessuali, zingari, disabili, oppositori politici e Testimoni di Geova. In occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, il giorno in cui nel 1945 vennero abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, il Comune di Marzabotto e l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna tornano a diffondere “Nella Notte, nella Nebbia”, pubblicazione che racconta la storia dell’Olocausto, con prefazione di Moni Ovadia. Il volume, la cui realizzazione è a cura dell’Assemblea legislativa e la distribuzione del Comune di Marzabotto, è stato realizzato in un linguaggio Sym writer, un tipo di scrittura indirizzata a ragazzi che hanno difficoltà di lettura.

“Le pagine di questo volume dimostrano chiaramente che quando prevalgono la violenza, il razzismo, l’odio per le persone, le comunità sono destinate a vivere tragedie le cui ferite non sono ancora rimarginate- spiega la presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera-. Come Assemblea e come Regione siamo impegnati a tenere viva la memoria di quello che è successo perché un popolo che dimentica è un popolo destinato a rivivere le proprie tragedie: evitare l’oblio significa fare un servizio alla nostra democrazia e a tutti noi, per questo conoscere la storia è fondamentale, soprattutto per le nuove generazioni”.

Dal canto suo Romano Franchi, sindaco di Marzabotto, città martire della Resistenza, sottolinea come “l’impegno delle istituzioni è fondamentale per tenere vivi i valori della democrazia. ‘Nella Notte, nella Nebbia’ racconta come Auschwitz sia stato solo il terribile capitolo finale di una lunga vicenda disumana e come questo non vada mai dimenticato”.

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