“La semplificazione deve diventare una pratica abituale della Pubblica amministrazione per consentire a tutti, cittadini e imprese, di accedere in modo agevole ai servizi messi a disposizione dalla pubblica amministrazione abbattendo la burocrazia. Il tutto nel rispetto della legalità, della tutela dei diritti, della difesa dell’ambiente e sostenendo il superamento del digital divide”. Lo ha spiegato l’assessore al Bilancio e riordino istituzionale Paolo Calvano, illustrando in commissione Statuto e Regolamento (presieduta da Silvia Piccinini) il Patto per la semplificazione, nuovo strumento che verrà adottato dalla Regione Emilia-Romagna e che andrà ad affiancare il Patto per il lavoro e per il clima, sottoscritto con le parti sociali.
L’idea è quella di rafforzare il concetto di semplificazione per andare a centrare determinati obiettivi perseguibili, ha spiegato l’assessore, anche attraverso un rilancio degli investimenti: “Nei prossimi anni potremo contare su risorse europee che porteranno all’Italia una dotazione superiore a quella del Piano Marshall. Basti pensare che verranno stanziati 42 miliardi per le politiche di coesione di cui 2 andranno all’Emilia-Romagna. Con il Pnrr è previsto uno stanziamento complessivo di oltre 200 miliardi a livello di Unione europea. A fronte di queste prospettive è necessario un cambio di passo, per rendere più facile l’accesso ai servizi ai cittadini e alle imprese e un alleggerimento della burocrazia. La PA deve rappresentare un fattore decisivo per la crescita economica e sociale. Come Regione siamo pronti a rimetterci in gioco anche sul processo di autonomia differenziata, avviato nella scorsa legislatura, sulle cui modalità di attuazione ci rifacciamo ai principi contenuti nel Patto per il lavoro e per il clima”.
Il processo per la semplificazione avverrà attraverso quattro assi strategici: rafforzamento organizzativo e qualificazione delle risorse professionali pubbliche e private puntando sulle competenze e sulle risorse umane; dinamicità, pragmatismo e sperimentazione orientati al risultato con integrazione delle competenze tra pubblico e privato; semplificazione e digitalizzazione investendo sulla connettività e sulle competenze digitali; semplificazione e legalità facendo sì che i provvedimenti adottati abbiamo sempre una valutazione in termini di legalità.
In termini pratici, si punterà a ridurre le tempistiche dei procedimenti amministrativi, ad agevolare l’installazione di impianti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico, a informatizzare le pratiche edilizie e semplificare le banche dati catastali, a dare la possibilità alle imprese di assolvere l’imposta di bollo in via digitale, a introdurre il registro elettronico della formazione. Sul fronte giustizia, l’obiettivo è di creare sportelli di prossimità in tutti i territori. Per quanto riguarda la sanità, l’obiettivo è sostenere la digitalizzazione per potenziare la telemedicina.
“L’agenda è impegnativa- ha concluso l’assessore Calvano- e i tempi non saranno rapidi, ma alcune cose possono andare in porto prima di altre. È necessaria una grande collaborazione con altri enti e con il governo, oltre a un approfondimento con i gruppi di lavoro nell’ottica della partecipazione, utile a far sì che le procedure siano davvero efficaci per i cittadini e per le imprese e consentire la ripresa in tempi ragionevoli”.
La consigliera della Lega Emilia-Romagna Maura Catellani, condividendo l’approccio alla semplificazione, “che deve diventare abituale”, ha puntualizzato sulla necessità di condividere con l’Assemblea alcuni dei passaggi spiegati dall’assessore Calvano. Catellani ha sottolineato, inoltre, che l’illustrazione “rischia di dare l’idea di una Regione non efficiente perché in realtà molte buone prassi sono già normate”. La consigliera ha chiesto anche un maggiore coinvolgimento delle commissioni assembleari nei passaggi per la definizione del Patto per la semplificazione oltre a un’udienza conoscitiva con i firmatari dei Patti per l’approvazione del documento.
“Ogni passo- ha assicurato Calvano- sarà fatto insieme, con il massimo coinvolgimento”.
(Lucia Paci)



