Roberto Balzani è il nuovo presidente dell’Istituto per i beni artistici e culturali della Regione Emilia-Romagna. L’Assemblea con votazione segreta ha eletto il nuovo numero uno dell’Ibc che succede ad Angelo Varni che si è dimesso in seguito ai problemi all’interno dell’Istituto sollevati da una trasmissione televisiva. La Lega Nord non ha partecipato alla votazione, come annunciato da Massimiliano Pompignoli durante la discussione generale.
Roberto Balzani è professore ordinario di Storia contemporanea del dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna e non è la prima volta che la sua strada si incrocia con quella dell’Istituto. Dal 2008 al 2009 ha infatti fatto parte del consiglio d’amministrazione dell’Ibc, sotto la presidenza di Ezio Raimondi.
Nato a Forlì nel 1961, fra il 1992 e il 1996 ha fatto parte del Consiglio d’amministrazione della fondazione “Spadolini – nuova antologia” di Firenze. Dal 1994 e al 1997 è componente del consiglio direttivo della Società italiana per lo studio della storia contemporanea (Sissco). Ex sindaco di Forlì (dal 2009 al 2014), da due anni (nel 2015) presiede il sistema museale d’Ateneo dell’università di Bologna.
“Con questa figura, dotata di un curriculum accademico di alto livello, avremo la possibilità di riallacciare i nodi con una situazione che aveva messo in grande imbarazzo la Regione”, ha ricordato Stefano Caliandro (Pd), che ha proposto il nome del professore.
Respinta invece, la risoluzione del Movimento 5 stelle che chiedeva più tempo per l’elezione del presidente. “Non capiamo tutta questa fretta per la nomina -replica Andrea Bertani (M5s)– forse è motivata dall’esigenza di conservare certi equilibri che invece risultano fragili. Noi invece vorremmo proporre un metodo per scegliere in modo più adeguato da una rosa di candidati”. Respinge questa logica dei “presunti equilibri” Giuseppe Paruolo (Pd): “Il fatto che Balzani sia stato sindaco di Forlì all’interno del Pd, non vuol dire che sia una pedina di partito” e in più la sua figura risulta “adatta e idonea” al ruolo.
Anche Paolo Calvano (Pd) risponde ai dubbi del Movimento 5 Stelle “Il Movimento 5 stelle quando governa – ed è capitato- fa scelte che non corrispondono ai metodi che dichiara”. E aggiunge: “Il curriculum di Balzani arriva ben prima e va ben oltre il suo impegno pubblico”. A Raffaella Sensoli (M5s) che, pur non avendo nulla da eccepire su Balzani, dichiara che la sua nomina è “stata più che una scelta, un’imposizione”, il consigliere Pd ricorda come “non ci sia niente di più trasparente che portare un curriculum in Aula”.
“Senza mettere in discussione il profilo di Balzani dal punto di vista professionale, anche come sindaco, non possiamo definirlo un personaggio non appartenente al Partito democratico”, afferma invece Massimiliano Pompignoli (Lega Nord). D’accordo anche Galeazzo Bignami (Forza Italia), che pur non condividendo la scelta del nome, conferma comunque il suo supporto. Igor Taruffi (SI) conviene sul nome “meritevole”, pur ammettendo che per quanto riguarda il metodo si potevano scegliere “percorsi di condivisione più ampi”.
Conclude Stefano Bonaccini: “I titoli accademici di Balzani, i suoi incarichi e soprattutto la sua esperienza di amministratore pubblico, indipendentemente dalla sua militanza politica, dimostrano che siamo in presenza della figura adatta per la guida e il rilancio dell’istituto”.
(Andrea Perini/Francesca Mezzadri)