La commissione Territorio e Ambiente presieduta da Paolo Burani ha dato parere favorevole al bilancio 2026 della Regione Emilia-Romagna, da una manovra complessiva da 14,3 miliardi di euro, (di cui 10,5 per la sanità) che tra le altre cose prevede una riduzione della pressione fiscale regionale per i redditi tra i 28mila e i 50mila euro pari allo 0,15%.
Per quanto riguarda le voci di Bilancio oggetto del lavoro della commissione Territorio e Ambiente emerge come, con la manovra 2026, diventi strutturale (+25 milioni di euro ogni anno) il raddoppio delle risorse per il contrasto del dissesto idrogeologico e la manutenzione dei corsi d’acqua, dei versanti e della costa. Viene inoltre istituito un fondo di 10 milioni di euro per consentire, già partire dal prossimo anno, la progettazione delle opere del “Programma straordinario di interventi per la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico”. Per garantire il diritto alla mobilità è introdotto un contributo regionale aggiuntivo al trasporto pubblico locale (Tpl) regionale di 10 milioni nel 2026, a cui si aggiungono 6 milioni di euro per il sistema aeroportuale regionale, con un’attenzione specifica per gli aeroporti minori per i quali è previsto l’azzeramento delle tasse comunali. Per la manutenzione straordinaria e i lavori di efficientamento della rete ferroviaria regionale verranno stanziati 56,5 milioni di euro nel triennio.
Il Bilancio 2026 si inserisce in un contesto economico nazionale rappresentato dal Defr, il Documento economico e finanziario regionale che descrive l’Emilia-Romagna come un territorio che si conferma tra i più ricchi d’Italia, con un tasso di occupazione più alto della media nazionale anche se si registra un aumento delle ore di cassa integrazione nell’industria (in calo, invece, in agricoltura) e un calo del numero delle imprese. In crescita l’attività del porto di Ravenna, che ha fatto segnare un aumento del 6% delle tonnellate gestite dallo scalo ravennate rispetto al 2023, e quello dei passeggeri nel settore aereo.
Nel corso dei loro interventi i relatori sul Defr (Daniele Valbonesi del Pd per la maggioranza e Alberto Ferrero di FdI per la minoranza) e sul Bilancio (Fabrizio Castellari del Pd per la maggioranza e Luca Pestelli di FdI per la minoranza) hanno ribadito le posizioni già espresse in commissione Bilancio al momento della presentazione della manovra 2026.
Per Valbonesi la proposta della giunta si inserisce in un quadro nazionale severo a causa delle politiche del governo e la Regione Emilia-Romagna opera bene perché punta sugli investimenti: “La ricostruzione post alluvioni rappresenta una priorità assoluta, per la quale già da marzo abbiamo raddoppiato le risorse. A fronte di danni per oltre 8 miliardi di euro, in quasi due anni abbiamo investito su viabilità e scuole con 276 cantieri aperti e 141 già completati. Non si può far finta di non notare i problemi che riguardano servizi primari come il sottofinanziamento dello Stato per il trasporto pubblico locale. Già lo scorso anno la Regione si è fatta carico di una parte del finanziamento ma non riesce a sopperire alle lacune dello Stato”.
Ferrero ha posto l’attenzione sulla manutenzione del territorio, ritenuta inadeguata: “Il dissesto idrogeologico penalizza in particolare le aree interne, sempre più a rischio spopolamento se non verranno predisposti interventi strutturali. Non è sufficiente sbandierare risorse quando si viene da anni di completa incuria del territorio unito all’eccessiva cementificazione in aree in cui non si sarebbe dovuto costruire. Serve aggiornare anche il piano delle infrastrutture per non frenare la crescita creando, ad esempio, soluzioni di collegamento per diminuire il traffico merci su gomma. Il potenziamento della ferrovia Bologna-Castelbolognese e i collegamenti con il porto di Ravenna devono essere prioritari”.
Venendo al Bilancio, Castellari ha elogiato la Regione perché opera in controtendenza rispetto all’esecutivo nazionale puntando sul binomio coesione sociale-sviluppo economico: “L’Emilia-Romagna prova a mettere in campo una manovra espansiva, la nostra Regione non poteva restare immobile di fronte a una finanziare nazionale modesta che non affronta i bisogni reali di famiglie e imprese. I territori non ce la fanno più a sostenere i costi del trasporto pubblico locale per il quale servono interventi strutturali. La Regione fa la sua parte ma non riesce a fare tutto da sola. In attesa che il governo intervenga sull’emergenza casa, stanziamo 30 milioni in tre anni per muovere un piano di sviluppo della casa che vale 300 milioni”.
Diametralmente opposta la posizione di Pestelli per il quale la manovra della giunta non risolve i problemi strutturali dell’Emilia-Romagna a partire dalla ricostruzione post-sisma e la tenuta dei conti della sanità. “Per il 2026 sono previste maggiorazioni che colpiranno tutti i cittadini: cresceranno Irap, bollo auto, addizionale Irpef e in più è stato introdotto il ticket farmaceutico. L’aumento dell’imposizione fiscale significa impedire ai territori di rialzarsi e non sostenere la crescita. Altra questione da evidenziare riguarda i deficit delle Ausl che, nonostante gli ammonimenti della Corte dei conti e la bocciatura di una commissione di inchiesta, stanno diventando strutturali. Non condivido la declinazione pratica di questa manovra”.
(Lucia Paci e Luca Molinari)



