“Non sarete mai soli, l’Italia intera vi è vicina”.
È il messaggio che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto agli emiliano-romagnoli delle zone alluvionate durante la sua visita in Romagna a poco più di una settimana dai tragici eventi che hanno devastato intere province, in particolare Ravenna e Forlì-Cesena.
Sei tappe in un solo giorno: Modigliana, Forlì, Cesena, Lugo, Ravenna e Faenza. Quello del Capo dello Stato è stato un vero e proprio tour de force fatto di strette di mano fuori protocollo e tanta speranza. Come quella dei cori dei bambini che hanno cantano “Romagna mia”, ormai diventata canzone simbolo della riscossa contro l’orrore del fango che ha travolto vite umane e interi comuni.
Arrivato all’aeroporto di Forlì, il presidente Mattarella ha sorvolato l’Appennino ferito dalle frane e ha raggiunto il borgo di Modigliana dove è stato accolto dal sindaco Jader Dardi e dal presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Il Capo dello Stato si è fermato a stringere la mano e ad ascoltare la voce di quanti hanno ancora negli occhi l’orrore della furia dell’acqua.
Poi si è recato a Lugo, comune simbolo della tragedia, per visitare il teatro allagato, e a Faenza, altro luogo simbolo del disastro, devastato per due volte in pochi giorni dalla piena del Lamone.
Un lungo pellegrinaggio laico nei luoghi del dolore e della riscossa che ha avuto il suo punto massimo a Forlì.
Un viaggio della speranza all’insegna della promessa del presidente Mattarella: “Non sarete mai soli, l’Italia intera vi è vicina”.