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Il Presidente Mattarella nomina otto “alfieri” emiliano-romagnoli

Fra loro anche i giovani che si sono impegnati nell’alluvione del maggio 2023

Chi ha salvato una donna da un femminicidio, gli “angeli” dell’alluvione che hanno rimesso in piedi la Romagna dopo l’alluvione del maggio 2023. Chi affronta una grave patologia e lotta perché venga riconosciuta come malattia rara. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato 29 nuovi “alfieri” della Repubblica e 8 di loro sono emiliano-romagnoli.

Istituito nel 2010, il titolo di “Alfiere della Repubblica” è riservato ai giovani fino ai 18 anni che si siano distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure che hanno compiuto atti o adottato comportamenti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.

Scorrendo l’elenco degli emiliano-romagnoli premiati dal Capo dello Stato si trovano i nomi di Emanuele Nicola Affaticati, di Fiorenzuola D’Arda (Piacenza) che a bordo di un treno sente una telefonata di un uomo che parla romeno, lingua che lui conosce. E gli sente dire che sarebbe andato dalla sua ex fidanzata per ucciderla. Emanuele si è reso conto della gravità della situazione e ha avvisato le forze dell’ordine.

Poi c’è Selim Ayach, di Gatteo (Forlì-Cesena), che ha praticato il massaggio cardiaco su una signora salvandole la vita. E poi i giovani che si sono impegnati durante l’alluvione, come Letizia Galletti, residente a Lugo (Ravenna), che ha organizzato momenti di canto serale per gli anziani e con le sue canzoni ha contribuito a creare un clima di solidarietà. Abderrahim Ben Rhouma, di Cesena, per la solidarietà e l’impegno messi in campo. O Guido Betti, di Ravenna, che ha realizzato una piattaforma informatica in grado di organizzare più di 6 mila volontari nelle operazioni di soccorso. Tra gli “alfieri” dell’Emilia-Romagna anche  Valeria Frasca di Forlì e  Matteo Violani, di Faenza. Assieme a Nicole Minardi, di Parma, affetta dalla sindrome di Pan-Pandas che ha deciso di diffondere la conoscenza della patologia e a promuoverne il riconoscimento fra le malattie rare.

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