In Italia la criminalità, le mafie e i gruppi terroristici hanno assassinato 27 magistrati. Un numero così alto di magistrati uccisi lo si riscontra solo in Italia. In paesi devastati per decenni dalla guerra civile, come ad esempio Irlanda del Nord, Libano, Colombia, non si trova nulla del genere. Se poi contiamo tutti i morti che la mafia e il terrorismo hanno fatto in Italia, dall’avvento della Repubblica ai tempi nostri, scopriamo che sono molte migliaia. Il bilancio di una vera e propria guerra.
Il libro “Ritratti del Coraggio. Lo Stato italiano e i suoi magistrati” scritto da un gruppo di magistrati e curato da Stefano Amore, magistrato presso la Corte Costituzionale, tratteggia il profilo dei 27 magistrati assassinati e cerca di ricostruire le vicende che hanno portato al sacrificio di queste vite. La presentazione si è tenuta nel corso di un evento organizzato dalla Provincia di Piacenza – insieme a UPI Emilia-Romagna e Comune di Piacenza -, presso la Cappella Ducale di Palazzo Farnese di Piacenza alla presenza di circa 150 alunni delle scuole piacentine. L’incontro è stato organizzato dalla Provincia di Piacenza, che partecipa all’edizione 2022-2023 di conCittadini.
Oltre al curatore del libro, il magistrato Stefano Amore, era presente anche Fausto Cardella, già Procuratore Generale di Perugia, Monica Patelli, presidente della Provincia di Piacenza, Serena Groppelli, assessore alle Politiche ambientali, partecipazione e identità territoriale, e Giorgia Babini dell’Ufficio Scolastico Regionale.
“L’Assemblea legislativa investe nel rapporto con gli studenti affinché comprendano l’importanza della responsabilità, che è presidio dei valori civici, del senso di comunità. Le storie di magistrati presenti nel libro di Amore raccontano del sacrificio di uomini dello stato che hanno prestato la loro vita per il futuro di tutti e soprattutto delle giovani generazioni”, ha sottolineato la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti nel suo messaggio di saluto all’iniziativa.
Dal canto suo Patelli ha sottolineato “quanto sia significativo che questa presentazione avvenga a pochi giorni dall’arresto di Matteo Messina Denaro: un successo che, come sindaci del territorio, abbiamo definito la vittoria del Paese che ogni giorno difende la legalità con la fatica del proprio lavoro, il senso delle istituzioni, la coerenza nel rispettare le regole senza mai accettare compromessi o scorciatoie”.
Nella presentazione del volume, il curatore Stefano Amore ha affermato: “Il fine è stato quello di far conoscere e diffondere i valori e i modelli che i magistrati raccontati da questo libro rappresentano. E nel farlo è importante recuperare, attraverso una reale consapevolezza, la nostra identità, spesso dimenticata nella società di oggi, sempre più qualunquista. E in questo processo è determinante l’apporto delle istituzioni scolastiche nella formazione dei giovani”.
A dialogare con Amore, Fausto Cardella, già Procuratore Generale di Perugia, che nel suo intervento ha evocato le importanti innovazioni apportate da Giovanni Falcone nella lotta alla mafia, fra le quali l’applicazione del regime speciale del 41bis.
Un incontro molto partecipato nel quale gli interventi dei ragazzi presenti che, dopo aver letto il libro, hanno posto vari quesiti legati ai magistrati protagonisti del libro: quali strumenti e azioni avrebbe potuto mettere in campo lo Stato per prevenire la loro tragica fine? Quali insegnamenti ci hanno lasciato in eredità attraverso il loro esempio? Qual è il significato di fare memoria attraverso il racconto articolato di figure così emblematiche, che hanno dato la loro vita nella lotta contro le mafie?.
La mattinata si è conclusa con la riflessione del professor Egidio Rossi sull’importanza di fare comunità rispetto ai grandi grandi temi quali la legalità, la memoria e i diritti, dei quali conCittadini si fa portavoce da oltre un decennio.