La Regione Emilia-Romagna dovrebbe “valorizzare e di utilizzare le fonti di acqua sulfurea e marziale presenti ai piedi della collina del Castellaccio, all’interno dell’attuale Parco delle acque minerali, nel Comune di Imola”.
Lo sostiene Daniele Marchetti (Ln), in una interrogazione alla Giunta in cui ricorda che “le sorgenti, scoperte nel 1830 da Gioacchino Cerchiari, in origine erano quattro di cui due ferruginose e due solfuree con portate definite all’epoca abbondanti”. Nel 1988 terminò definitivamente l’uso pubblico delle fonti, che furono chiuse per decisione del Comune di Imola, e il consigliere chiede allora a quando risalgono le ultime analisi delle fonti e quali furono gli esiti.
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(Cesare Cicognani)