Ambiente e territorio

Impianti crematori. Muzzarelli (Pd): “Mappare tutti i forni crematori regionali”

Il consigliere sollecita lo screening partendo dalla constatazione che “la normativa statale è ancora oggi priva di una piena attuazione”

“Specificare quanti sono, ad oggi, i forni crematori attivi nel territorio della Regione Emilia-Romagna, specificando per ciascuno di essi l’ubicazione e l’ente gestore, l’anno di attivazione e la capacità operativa media annua”.

Gian Carlo Muzzarelli (Pd) sollecita in tal senso la giunta regionale con un atto ispettivo in cui sottolinea come la legge regionale del 2004 “è intervenuta su un ambito particolarmente delicato e di grande impatto sui cittadini, anche per sopperire alle carenze e ai ritardi della normativa statale, ancora oggi priva di una piena attuazione, soprattutto per quanto riguarda la regolamentazione della cremazione e della dispersione delle ceneri”.

Rimarcando poi come uno dei contenuti più rilevanti della normativa regionale sia “la garanzia di un’equilibrata programmazione territoriale degli impianti crematori, in linea con i principi di salubrità, sicurezza ambientale e libertà di scelta dei cittadini in merito alla pratica funeraria”, Muzzarelli ricorda ancora “come la legge nazionale prevede che gli impianti crematori si debbano collocare entro i reticoli cimiteriali purché dotati di specifica relazione tecnico-ambientale, ma la mancanza del decreto attuativo determina un vuoto normativo rispetto ai limiti di emissione e ai criteri tecnici per la costruzione dei forni”.

Da qui l’atto ispettivo presentato in cui, in aggiunta alla sollecitazione principale, si aggiunge la richiesta del dettaglio sul piano per il recupero degli impianti in scadenza.

(Luca Boccaletti)

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