Aziende agricole che vendono direttamente i loro prodotti ai cittadini, progetti di cohousing sociale per il recupero di edifici e la realizzazione di alloggi a basso costo, B&B solidali, attività di accoglienza per rifugiati. Sono alcuni esempi dei 17 progetti finanziati nel triennio 2022-2026 grazie alla legge regionale sull’economia solidale.
Il dato è emerso nel corso della commissione Politiche sociali presieduta da Luca Quintavalla che ha discusso la clausola valutativa relativa alla “Norme per la promozione e il sostegno dell’Economia Solidale”, la legge regionale del 2014.
“L’economia solidale è una scelta di responsabilità e di futuro. In Emilia-Romagna – spiega l’assessora Elena Mazzoni – crediamo che la crescita debba andare di pari passo con l’equità, la sostenibilità e la coesione sociale. I risultati di questi anni dimostrano che, grazie all’impegno di associazioni, cooperative, cittadini e istituzioni, possiamo costruire insieme un modello economico più giusto e vicino alle persone”.
“Il fondo regionale previsto dalla legge ha tra i suoi obiettivi quello di abbattere gli interessi sui prestiti richiesti dalla aziende che operano nell’economia solidale, ciò è possibile grazie alla collaborazione tra la Regione e realtà finanziare etiche”, spiega Francesca Moroni, Presidente del Forum regionale dell’Economia solidale, realtà a cui aderiscono 62 realtà (di cui 31 in provincia di Bologna, 8 a Parma, 6 a Reggio Emilia e 6 a Modena). Dal 2022 al 2024 il fondo ha avuto una dotazione pari ad 195.000 euro che, sommata a quella del precedente, periodo porta ad una dotazione complessiva di 495.000 euro. Nell’ultimo triennio sono state finanziate 17 realtà (6 da Banca Etica ed 11 da MAG6) per un totale di 153.135 euro di contributi erogati a fronte di euro 591.000 di finanziamenti concessi.
I soggetti finanziati sono, in maggioranza, attività agricole o collegate alla trasformazione e/o vendita di prodotti agricoli (8 su 17). Fra le altre attività evidenziamo che una realtà è un cohousing (nuovi modelli di abitare); un B&B solidale realizzato in un casale di un borgo semi abbandonato, una realtà opera nell’ambito dell’accoglienza dei rifugiati (così che 4 realtà su 17 hanno a che fare con l’abitare e l’accoglienza abitativa).
A conferma del valore della legge sull’economia sociale sono le testimonianze dei rappresentanti di due dei progetti finanziati grazie alla Regione: Vittoria Boselli, rappresentante del cohousing sociale “Il Giardino dei Folli” di Bologna, e Elena Hogan, dell’impresa agricola “Fattoria Masi” di Sasso Marconi, in provincia di Bologna.
Il Giardino dei folli è un gruppo di 15 nuclei famigliari che, dopo un percorso di condivisione e confronto avviato nel 2014, ha finalmente, nel 2020, concretizzando il sogno di dare vita ad una esperienza di cohousing in via degli Stradelli Guelfi, nella periferia est di Bologna.
“Attraverso un processo di progettazione partecipata abbiamo voluto realizzare un villaggio sostenibile e solidale , con una modalità di abitare e di relazione di vicinato consapevole attivo e solidale che migliori il benessere e la qualità della vita di tutti e dove ogni individuo possa vivere in maniera sostenibile e poter condividere le esperienze e le competenze”, spiega Boselli.
“Fattoria Masi è una piccola azienda a conduzione familiare nelle colline di Sasso Marconi. Da oltre trent’anni coltiviamo e lavoriamo con metodi tradizionali numerosi prodotti e sin dagli inizi sono stati attivi partecipatori e fornitori del gruppo d’acquisto Alchemilla, con a volontà di condividere la scelta di un consumo critico locale e di qualità, e trovare una dimensione più sana, umana e sostenibile”, fa eco Hogan nel raccontare l’esperienza della sua azienda.
Apprezzamento per i risultati raggiunti dal mondo dell’economia solidale sono stati espressi da Francesca Lucchi (Pd), Elena Carletti (Pd) e Lorenzo Casadei (M5 Stelle). In particolare Carletti ha sottolineato come l’economia solidale abbia un effetto volano sull’intera società producendo un valore aggiunto che va ben oltre il puro aspetto economico, mentre Casadei ha ricordato come senza l’intervento della Regione l’economia solidale non potrebbe esplicitare al meglio le proprie potenzialità.
Critiche, invece, da Priamo Bocchi (FdI) che ha espresso riserve in generale sull’intero modello disposto dalla Regione e chiesto più trasparenza.
(Luca Molinari)



