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Imprese. Attacchi informatici, Pigoni (lista Bonaccini): Regione sostenga Pmi

“Interventi normativi, economici e di formazione per accompagnare le aziende emiliano-romagnole verso un’adeguata pratica di sicurezza informatica”

Il problema degli attacchi informatici a danno delle imprese è al centro di una risoluzione presentata in Regione da Giulia Pigoni (lista Bonaccini), che chiede alla Giunta di promuovere una fase di confronto, ascolto e concertazione con le associazioni di categoria e le rappresentanze delle piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna per raccogliere suggerimenti ed esigenze al fine di per affrontare e prevenire il diffondersi del crimine informatico (cyber crime)”. Come evidenziato da Enti governativi, media specializzati, notizie stampa e dal Rapporto Clusit 2020 dell’Associazione italiana per la Sicurezza Informatica – riporta la consigliera – negli ultimi anni si è riscontrato un forte aumento di attacchi informatici alle imprese che si sono evoluti sia aggirando le classiche difese come gli antivirus, sia sfruttando la vulnerabilità degli utenti facendo leva sulla poca attenzione e competenza in ambito di cybersecurity. Le piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna – sottolinea la capogruppo – sono sempre più esposte ai crimini virtuali, che costituiscono vere e proprie intrusioni finalizzate a carpire dati commerciali e dati sensibili e trasformandosi in richieste di estorsione illegale di denaro o il versamento di una percentuale di una parte dei ricavi delle aziende stesse (ransomware). Considerato che il crimine informatico è diventato un mercato illegale redditizio in così rapida evoluzione che le legislazioni nazionali e gli strumenti per fronteggiarli fanno fatica a contrastarlo tanto che è necessario motivare le aziende operanti sul territorio regionale a un “digitalizzazione sicura”, Giulia Pigoni impegna l’esecutivo regionale “ad attivarsi, con specifiche modalità normative o regolamentari nonché con interventi di sostegno economico e di formazione, per accompagnare le aziende emiliano-romagnole verso un’adeguata pratica di cyber security nonché ad attivarsi al fine di creare uno o più criteri per incentivare l’obbligo a un corretto livello di cyber security al quale le aziende dovrebbero adeguarsi in previsione di ricevere le risorse dell’Unione europea destinate alla sicurezza informatica”. “

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