Imprese lavoro e turismo

Forza Italia: Il rilancio dell’Appennino? Si detassino le nuove imprese

Bignami e Aimi lanciano un progetto di legge alle Camere per far ripartire il territorio e l’occupazione

Enrico Aimi e Galeazzo Bignami (Forza Italia)
Enrico Aimi e Galeazzo Bignami (Forza Italia)

Appennino BologneseRilanciare la montagna utilizzando il lavoro- e soprattutto favorendo la nascita di nuove imprese- come leva per sollevare il territorio appenninico dallo stato di flessione economica e sociale in cui è sprofondato negli ultimi anni. È questo l’obiettivo che Galeazzo Bignami (primo firmatario) ed Enrico Aimi, consiglieri di Forza Italia, tentano di perseguire con il progetto di proposta di legge alle Camere presentato oggi. Questa volta, la ricetta messa a punto per creare nuova occupazione passa dalla concessione di sgravi fiscali a quelle aziende, micro e piccole, che decidano di avviare la propria attività in Appennino. Ma non tutte le zone sono uguali per questo. Prima ancora di definire il tipo di sgravi e i destinatari delle misure, i consiglieri, all’articolo uno, mettono nero su bianco l’istituzione delle zone franche montane, ovvero territori che naturalmente si devono trovare in Appennino ma che abbiano un numero di abitanti superiori ai 10mila. Spetterà al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) stilare i vari criteri sulla cui base verranno ripartite le risorse e definire in maniera puntuale, sulla basi di parametri ugualmente rappresentativi, i territori che diventeranno zone franche.

Proprio dall’articolo uno prende il nome questa proposta di progetto di legge alle Camere: ovvero “Istituzione nella regione Emilia-Romagna di zone franche montane“. Un modo, scrivono i consiglieri nella relazione allegata all’articolato, “per attrarre nuovi investimenti che produrranno un maggiore benessere e arresteranno lo spopolamento”. Fermando l’emorragia di cittadini, per Bignami e Aimi, si riuscirà a salvaguardare “le tradizioni culturali, enogastronomiche e imprenditoriali dell’Appennino”.

Gli stimoli per attrarre gli investitori sono indicati all’articolo due: esenzioni dalle imposte sui redditi per i primi cinque anni di imposta (nei periodi successivi: per i secondi cinque anni esenzione limitata al 60 per cento, sesto e settimo al 40, ottavo e nono al 20) che scatterebbe dal primo gennaio 2018. 100mila euro è la cifra massima coperta dall’esenzione. Importo che aumenterà di 5mila euro per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato che risieda nel territorio. Gli sgravi comprendono anche le imposte regionali (cinque anni soglia massima 300mila euro), quelle municipali e l’esonero dal versamento dei contributi (primi cinque anni) ma solo per i contratti a tempo indeterminato o quelli di durata superiore a 12 mesi.

Per attuare questa politica e creare così le zone franche montane, Bignami e Aimi all’articolo tre specificano che le risorse, 2,5 milioni per ogni anno dal 2017 al 2019, verrebbero attinte dal Fondo per gli interventi strutturali di politica economica.

(Andrea Perini)

Imprese lavoro e turismo