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Imprese. Bignami (Fi): Artigianato in crisi, la Regione si attivi

Nel 2014, in Emilia-Romagna, ha chiuso il 55,5 per cento di imprese dopo 5 anni di vita: “troppe tasse e burocrazia”, ma anche – denuncia il consigliere – una “cronica mancanza di liquidità”

Galeazzo Bignami
Galeazzo Bignami (Fi)

Quali iniziative ha attivato la Regione Emilia-Romagna, nel corso dell’ultimo triennio, a sostegno del settore dell’artigianato e quali progetti intende realizzare?

 Lo chiede Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione, dove cita un’indagine realizzata dall’ufficio studi della CGIA, da cui emergerebbe che in Italia più di una impresa su due (precisamente il 55,2 per cento) chiude i battenti entro i primi 5 anni di vita, mentre in Emilia Romagna, in relazione all’anno 2014, si registra una percentuale pari al 55,5 per cento di chiusure dopo 5 anni di vita.

Il consigliere specifica inoltre che il settore in “caduta libera” è quello dell’artigianato, che sta vivendo “un’ininterrotta emorragia dal 2009, visto che negli ultimi 7 anni lo stock di imprese è diminuito di ben 134.553 unità”. Ad accentuare i dati negativi rilevati dall’elaborazione – prosegue – concorrono “le troppe tasse, la troppa burocrazia e la cronica mancanza di liquidità soprattutto dalle imprese guidate da neoimprenditori”.

Bignami vuol quindi sapere quali azioni si intendano intraprendere per rendere più agevole l’accesso al credito alle imprese artigiane e, in particolare, alle nuove imprese, se la Regione possa prevedere, per quanto di competenza, una serie di interventi mirati ad alleggerire la pressione fiscale che grava su di esse e, in caso di risposta affermativa, quali siano e con quali tempistiche possano essere assunti.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)

(Antonella Celletti)

 

 

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