Tutelare i lavoratori e salvaguardare le attività produttive dell’Enertronica Santerno Spa. A tal fine la Regione attivi un tavolo istituzionale di crisi in coordinamento con la Città Metropolitana di Bologna e il Comune di Castel Guelfo alla luce dell’avvenuta nomina della curatela nell’ambito della procedura di liquidazione giudiziale. Sono le richieste contenute in un’interrogazione del Partito democratico, a prima firma Fabrizio Castellari, sottoscritta anche da Movimento 5 stelle e Civici con de Pascale.
“Enertronica Santerno – ha spiegato Castellari – con sede operativa a Castel Guelfo di Bologna (Bologna), è un’impresa attiva da più di cinquant’anni nel settore dell’elettronica e impiega oltre 100 lavoratori e lavoratrici. Nel mese di ottobre la direzione aziendale ha comunicato alle organizzazioni sindacali Fiom-Cgil e Fim-Cisl l’intenzione di presentare istanza di liquidazione giudiziale al Tribunale di Bologna, avviando di fatto la procedura di cessazione dell’attività. Le rappresentanze sindacali hanno già incontrato i lavoratori per condividere le informazioni disponibili e pianificare le prossime iniziative di mobilitazione e di confronto istituzionale. L’azienda, pur in stato di difficoltà finanziaria, risulterebbe ancora titolare di commesse in corso e di ordini da evadere, elementi che potrebbero consentire una continuità produttiva temporanea o una cessione dell’attività a soggetti interessati, se adeguatamente supportata da un percorso istituzionale”.
“La vicenda – ha proseguito il consigliere – coinvolge un’impresa operante in un settore strategico per le politiche regionali di innovazione e transizione energetica e l’esito della liquidazione giudiziale, se non accompagnato da un percorso di ricerca di soluzioni industriali, rischia di determinare la dispersione di competenze tecniche e professionali di alto livello e la perdita di un presidio tecnologico rilevante nel settore energetico regionale. È quindi necessario un intervento rapido e coordinato delle istituzioni per favorire la salvaguardia dei posti di lavoro e garantire la continuità produttiva”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere se la giunta “sia a conoscenza di manifestazioni di interesse già pervenute per l’acquisizione o per la continuità aziendale e quali strumenti di politica attiva del lavoro, di ricollocazione professionale o di riqualificazione delle competenze possano essere attivati per sostenere i lavoratori e le lavoratrici coinvolti”.
L’interrogazione è sottoscritta anche da: Paolo Calvano, Luca Giovanni Quintavalla, Maria Costi, Simona Lembi, Niccolò Bosi, Anna Fornili, Barbara Lori, Elena Carletti, Emma Petitti (Pd); Lorenzo Casadei (M5s); Vincenzo Paldino (Civici con de Pascale).
(Lucia Paci)



