Tutelare i settori agroalimentari esposti all’imposizione dei dazi statunitensi, coinvolgendo le Regioni maggiormente interessate, le associazioni di categoria e i consorzi di tutela, al fine di definire una strategia condivisa a livello nazionale ed europeo. A tal fine, la giunta solleciti il governo e la Commissione europea a rafforzare ogni iniziativa utile. È quanto chiede Maria Costi (Partito democratico) con una risoluzione.
“I dazi -ha sottolineato Costi- sono misure discriminatorie e lesive dei principi del commercio internazionale e per questo occorre chiarire la posizione contraria dell’Italia e dell’Unione europea chiedendo l’apertura di un dialogo istituzionale con le autorità statunitensi per il loro superamento e la salvaguardia delle produzioni italiane ed europee di eccellenza. Le aziende colpite vanno sostenute con l’attivazione di fondi di compensazione e di strumenti di sostegno all’export”.
“Nel 2024 -ha ricordato la consigliera- l’Emilia-Romagna ha registrato un export verso gli Stati Uniti per un valore prossimo a 10,5 miliardi di euro, che rappresentano oltre il 16% dell’export italiano totale verso quel mercato. L’agroalimentare costituisce un settore strategico per la regione, con quasi un miliardo di euro di esportazioni verso gli Usa. Nei primi sei mesi del 2025, l’insicurezza generata dai dazi statunitensi ha provocato una flessione dell’export regionale verso gli Usa pari al 7,7%, con impatti preoccupanti per importanti aree produttive dell’Emilia-Romagna, che rischiano di compromettere la crescita e la stabilità occupazionale. Il settore della pasta è fra i più colpiti dalle recenti decisioni amministrative statunitensi, che prevedono l’applicazione di dazi commerciali fino al 107%, con effetto dal 2026. Ciò comporterebbe una grave contrazione dell’export con potenziali perdite di fatturato, occupazione e indotto”.
Per queste ragioni, con l’atto politico, Costi chiede di “attivare azioni di promozione internazionale della pasta emiliano-romagnola, favorendo l’accesso a strumenti di sostegno regionali, nazionali ed europei per l’export e l’internazionalizzazione” e di “promuovere campagne specifiche di valorizzazione della pasta nei mercati esteri maggiormente colpiti dai dazi, anche attraverso attività di ricerca e comunicazione mirate alla tutela dell’identità, della qualità e della reputazione del prodotto come espressione distintiva del Made in Italy agroalimentare”.
(Lucia Paci)



