Un elenco regionale delle cooperative di comunità e norme più chiare per regolarne l’attività. Obiettivo: gestire al meglio le risorse e le iniziative volte a valorizzare uno strumento come quello delle cooperative di comunità, il cui scopo è contrastare fenomeni di spopolamento, di declino economico, di degrado sociale o urbanistico, promuovendo la partecipazione dei cittadini.
Disco verde della commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, al progetto di legge a sostegno delle cooperative di comunità, che ora passa all’attenzione dell’Assemblea legislativa.
Il progetto di legge è stato presentato dalla relatrice di maggioranza Nadia Rossi (Pd), per la quale “questa legge è utile per la tutela delle nostre comunità e per preservare la qualità della vita nelle parti più fragili del nostro territorio. Abbiamo fatto un importante lavoro di confronto sia con i colleghi di minoranza sia con la maggioranza, migliorando il testo di base che era stato approvato dalla giunta e che abbiamo condiviso con tutte le parti sociali interessate da questa norme”.
Il relatore di minoranza Gabriele Delmonte (Lega) ha sottolineato: “La legge è buona, ma dobbiamo essere sicuri di fare bandi che servano davvero al territorio: dove ci sono più difficoltà, ci devono essere più premialità. Spiace che la maggioranza parli di condivisione di questa legge con la minoranza, perché dei 18 emendamenti che il centrodestra ha presentato ne sono stati accettati solo due: o noi del centrodestra siamo scriteriati e presentiamo 16 emendamenti completamente infondati, oppure la maggioranza ha deciso di approvarsi da sola questa legge, dato che, a questo punto, noi non daremo voto positivo a una legge confezionata dalla giunta e infiocchettata dalla maggioranza”.
Per Valentina Castaldini (Fi) “c’è un problema: la maggioranza rifiuta di essere una voce autorevole nel chiede modifiche ai progetti di legge approvati dalla giunta. La maggioranza lascia alla sola giunta il compito di interloquire con i corpi intermedi e le parti sociali. A fronte delle proposte degli emendamenti della minoranza ci è stato detto no, ma non hanno detto no a noi ma ai corpi intermedi a cui abbiamo dato voce. Speriamo che almeno quando questa legge arriverà in Assemblea la giunta permetta di accogliere alcune delle nostre proposte e alcuni degli ordini del giorno che proporremo: quando nelle altre Regioni sono state approvate le leggi sulle cooperative di comunità le si è approvate all’unanimità perché si è lavorato diversamente rispetto a qui”.
Netta Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) per la quale “il problema è che non si sono ascoltati i corpi intermedi e questo è sbagliato. Mi spiace che non ci sia stata autonomia dei consiglieri di maggioranza: nel complesso l’impianto di questa legge è positivo”, mentre Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) evidenzia: “Ho presentato un emendamento, ma lo ritiro perché sto lavorando a un ordine del giorno per valorizzare i soci lavoratori delle cooperative di comunità”.
Critico Michele Barcaiuolo (Fdi): “Per la prima volta su una legge su cui c’era una cornice condivisa non c’è stato scontro tra maggioranza e minoranza, ma una contrapposizione tra Assemblea e giunta. Un dato politico molto grave”.
“Abbiamo cercato di seguire il tema delle cooperative di comunità nel modo più attento possibile, anche recandoci sull’Appennino reggiano per conoscere tre importanti esperienza. Le cooperative di comunità sono realtà molto importanti, dobbiamo focalizzare il loro ruolo e capire come possiamo aiutarle”, spiega la presidente Rontini, per la quale “non è vero che il testo sia blindato dalla giunta”.
“Mi spiace se qualcuno ha pensato che questo sia un progetto di legge blindato. Non lo è affatto, tanto che sono state accolte svariati emendamenti. Ci sono temi su cui persistono punti di vista diversi, per questo abbiamo valutato di accogliere talune proposte, ma all’interno di un perimetro ben definito”, fa eco l’assessore Barbara Lori.
(Luca Molinari)