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Imprese. Facci (Lega): “Aumentare risorse per messa in sicurezza sanitaria”, Baruffi: “In campo risorse di vario tipo”

Il consigliere parla di “beffa” da parte dello Stato, che “aveva promesso un credito di imposta fino al 60%, invece è di circa il 9%”

Rimediare alla beffa a danno delle imprese, che da disposizione normativa credevano di fruire del credito d’imposta per le spese sostenute per la sanificazione e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale fino al 60 per cento, per poi scoprire dall’Agenzia delle Entrate che il contributo è del 9,3854%”. Una questione sollevata in commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, dal consigliere della Lega Michele Facci.  “Una beffa”, secondo l’esponente del Carroccio, “per quelle imprese che hanno fatto investimenti con questa previsione”. Ad aggiungersi a questo, “ci sono poi gli investimenti annunciati dalla Regione: i 3 milioni di euro promessi sono diventati 469.190,71”. Quindi Facci chiede “che siano previste misure straordinarie per compensare queste ingiustizie e che sia prevista un’indennità aggiuntiva a fondo perduto per i costi sostenuti per la messa in sicurezza sanitaria”. A replicare al consigliere leghista è il sottosegretario Davide Baruffi: “Il fondo è stato ridotto perché sono state presentate richieste inferiori per l’accesso a queste risorse da parte delle imprese, anche forse per la presenza di altre modalità di finanziamento. Le domande pervenute sono state 50, per le quali sono stati previsti oltre 188mila euro: 109.320euro per strutture alberghiere e campeggi e 79.495 per attività di pubblico esercizio. In relazione all’intenzione di voler dare supporto alle imprese, la Regione ha messo in campo diverse risorse e diversi provvedimenti urgenti, in particolare riguardanti l’accesso al credito approvando un bando per 10milioni di euro a interessi zero per le piccole e medie imprese e per i professionisti, la sospensione dei mutui e la velocizzazione dell’erogazione dei contributi”. Ma secondo Facci, “vero che le richieste sono state limitate, ma chiediamoci anche il perché: forse perché non erano tali e appetibili. So che la Regione non può introdurre forme di credito di imposta, ma può prevedere aiuti per chi queste spese le ha sostenute, magari riaprendo i bandi”. “

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