La Regione scongiuri le decisioni che potrebbero mettere a rischio la produzione degli impianti e la stessa esistenza del petrolchimico di Ferrara, con un danno inestimabile per tutta l’economia regionale e nazionale. Far sì anche che la transizione ecologica abbia nel petrolchimico di Ferrara un polo di produzione e di ricerca improntato all’economia circolare e ai nuovi materiali sostenibili, confermando e rafforzando un settore strategico con investimenti in grado di salvaguardare e rilanciare l’occupazione e le filiere produttive a esso collegate. Inoltre, la Giunta deve prevedere risorse e azioni per sostenere e accelerare la transizione ecologica indispensabile per tutte le realtà produttive regionali e nazionali.
Al quesito del Partito democratico, durante il question time, ha risposto la Giunta assicurando che al prossimo tavolo nazionale al ministero dello Sviluppo economico – il 15 settembre per la vicenda Eni-Versalis che prevede la chiusura di Porto Marghera e dell’impianto di cracking – chiederà investimenti certi. Inoltre, il governo dovrà confermare gli investimenti per il quadrilatero padano, che comprende gli impianti di Ferrara e Ravenna: per questi ultimi due impianti Eni aveva investito 200 milioni ciascuno. Le risorse si aggiungono a 1,2 miliardi previsti per il periodo 2015-2018 per i quattro impianti del quadrilatero che comprendono anche Porto Marghera e Mantova.
Delle plastiche – che hanno danneggiato l’ecosistema – non si potrà fare a meno per diverse produzioni, ha continuato il Pd, ma va tutelata l’occupazione e garantita una transizione che preveda la sostenibilità economica, sociale e ambientale dell’impianto. La Regione ha replicato che vuole agire con tutte le parti, conoscere lo sviluppo futuro e tutelare l’occupazione. Con Lombardia e Veneto, ha concluso la Giunta, si sta investendo nella chimica verde per il rilancio della chimica che sia sostenibile per l’ambiente e l’economia.
(Gianfranco Salvatori)



