“Quali provvedimenti sono stati adottati per superare le criticità emerse nel rilascio delle concessioni demaniali di aree destinate all’acquacoltura nella Sacca di Goro/Comacchio, in provincia di Ferrara?”.
A chiederlo è Rete Civica, che ricorda l’importanza di fare chiarezza sull’area e di specificare come ha agito e come intende agire la Regione, anche perché “dice di aver controllato 22 aziende ittiche nel 2021-2022, ma non è molto chiaro come siano stati fatti i controlli: un conto è controllare tante piccole cooperative con pochi addetti, un conto poche, o anche una sola, con tanti addetti. Bisogna agire in modo da evitare danni economici a questo settore con conseguenti disagi sociali”.
“I controlli fatti sugli addetti sono stati per verificare il rispetto delle regole, anche previdenziali e di sicurezza sul lavoro, poi si sono verificate le reali situazioni delle zone date in concessione, in quanto le aziende devono presentare a cadenze specifiche delle relazioni. Poi controlliamo che il numeri degli addetti sia in linea con quello stabilito dalle direttive vigenti, perché in caso contrario devono essere integrati”, è la risposta della Giunta, che ricorda come la Regione sta facendo tutti i controlli del caso con controlli a campione e di routine: sono state individuate discrepanze tra numero di addetti reali e quelli previsti e si è proceduto a integrare gli addetti mancanti. Si è proceduto a ridurre la superfice delle concessioni solo quando non è stato possibile (o chi doveva non voleva) integrare il numero degli addetti. Nel 2021 abbiamo fatto controlli che hanno riguardato 1.154 addetti su un totale di 1.770, ovvero il 65% del totale”.
Parole alla luce delle quali, Rete Civica si dice insoddisfatta perché “mentre se su alcuni punti ci sono le risposte, su altri le risposte o sono parziali o proprio si è evitato di rispondere”.
(Luca Molinari)
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