Ambiente e territorio

Ferrari (Pd): “Necessario fornire alle nostre aziende zootecniche gli strumenti giusti per essere competitive”

“Il comparto zootecnico regionale, asse portante dell’agroalimentare emiliano-romagnolo, sia chiamato a coniugare la competitività con gli stringenti obiettivi ambientali europei e regionali di riduzione delle emissioni, in particolare l’ammoniaca”

“E’ necessario fornire alle nostre aziende zootecniche gli strumenti giusti per essere competitive”.

A chiederlo, in una risoluzione, è Ludovica Carla Ferrari (Pd) che ricorda come “il comparto zootecnico regionale, asse portante dell’agroalimentare emiliano-romagnolo, sia chiamato a coniugare la competitività con gli stringenti obiettivi ambientali europei e regionali di riduzione delle emissioni, in particolare l’ammoniaca”.

Ferrari vuole impegnare la giunta a promuovere e incentivare l’uso di soluzioni (alternative) innovative oltre alle coperture fisiche per la gestione degli effluenti zootecnici. Premesso che le Direttive europee NEC e IED impongono la riduzione progressiva delle emissioni tramite l’adozione delle BAT (Best Available Techniques), e che la Regione è già fortemente impegnata a sostenere gli sforzi del settore con ingenti risorse, la risoluzione evidenzia come studi tecnici e ricerche sperimentali (come i Rapporti CRPA 2021 e ISPRA 312/2020) dimostrino che l’uso di prodotti additivi a base microbiologica, enzimatica o bio-assorbente possa ridurre le emissioni ammoniacali fino al 40–60%.

“Queste tecnologie rappresentano una valida integrazione o alternativa, specie per le aziende medio-piccole, che sono numerosissime nel settore”, spiega Ferrari, che chiede, quindi, di impegnare la giunta regionale ad avviare un approfondimento tecnico-scientifico sull’efficacia di queste tecnologie alternative, valutare l’aggiornamento delle linee guida tecniche regionali, includendole fra le misure ammissibili, e includere e sostenere queste tecnologie negli interventi volti alla riduzione delle emissioni e alla gestione sostenibile dei reflui. Inoltre, si chiede di proseguire la sperimentazione e la diffusione di tali tecnologie con progetti pilota e formazione nonché incentivare la raccolta e la condivisione di dati oggettivi sui costi e benefici.

“Il comparto zootecnico regionale ha dimostrato un forte impegno nel ridurre le emissioni, ma la transizione verso pratiche pienamente sostenibili richiede un ventaglio di soluzioni più ampio e flessibile,” dichiara Ferrar, che ricorda come “sia cruciale che la Regione si impegni a validare scientificamente queste alternative e ad aggiornare le linee guida, in modo da poterle includere a pieno titolo fra le tecnologie incentivabili. Vogliamo dare alle nostre aziende, soprattutto quelle medio-piccole o con vincoli strutturali, gli strumenti più adatti e scientificamente validati per coniugare competitività e obiettivi ambientali, come previsto dal PAIR 2030”.

(Luca Molinari)

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