Adeguare la normativa regionale per consentire la vendita del fungo Grifola frondosa anche in Emilia-Romagna.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Tommaso Fiazza (Lega) che ricorda come “nonostante la Grifola frondosa abbondi nelle aree boschive a latifoglio tipiche del nostro appenninico e sia tradizionalmente raccolto e consumato nelle nostre montagne, non può essere commercializzato se rinvenuto allo stato selvatico in Emilia-Romagna, al contrario di quanto avviene nella limitrofa Regione Toscana: la Regione Toscana, infatti, permette la commercializzazione, al pari delle altre tipologie di fungo tipiche della zona, anche del Griffone selvatico. Questa disparità di trattamento, che penalizza dal punto di vista economico i fungaioli emiliano romagnoli nei confronti di quelli toscani non trova sicuramente motivazione in una maggiore rarità di esemplari sul versante nostrano rispetto a quello toscano, piuttosto in una non aggiornata valutazione scientifica di chi amministra la Regione”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere il motivo di questa differenza di norme tra Emilia-Romagna e Toscana e se la presenza di Grifola sia talmente difforme fra Emilia-Romagna e Toscana da giustificare due diverse discipline circa la sua vendita.
Fiazza chiede inoltre che la Regione Emilia-Romagna adeguai la normativa regionale per consentire la vendita di questo tipo di fungo anche all’interno del territorio emiliano-romagnolo.
(Luca Molinari)