Fare chiarezza sulle modalità che verranno utilizzate per somministrare alle api il vaccino contro la peste americana che sta danneggiando il settore dell’apicoltura.
A chiederlo è un’interrogazione della Lega a firma di Fabio Bergamini (primo firmatario), Maura Catellani, Stefano Bargi, Massimiliano Pompignoli, Michele Facci, Fabio Rainieri, Emiliano Occhi, Andrea Liverani, Matteo Montevecchi, Gabriele Delmonte e Matteo Rancan.
“Da informazioni diffuse attraverso le associazioni di categoria (per esempio il bollettino online di Confagricoltura dello scorso 13 gennaio 2022) e gli organi di stampa, si è appreso del primo vaccino contro la “Peste americana”, che è stato brevettato dall’azienda biotecnologica “Dalan Animal Health”, specializzata nella cura degli insetti e su tematiche inerenti alla sicurezza alimentare2, spiegano i leghisti per i quali “la somministrazione del suddetto vaccino dovrebbe avvenire, inizialmente, attraverso la selezione di alcuni apicoltori che cominceranno il trattamento, in attesa che il vaccino stesso venga poi immesso nel mercato nel corso del 2023”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “qual è attualmente la situazione epidemiologica per quanto riguarda la diffusione della “Peste americana”, in Emilia-Romagna e quali misure sono state attuate, nel corso dell’ultimo periodo, per arginare la diffusione di tale patologia”.
Poi ancora: “Come è possibile quantificare le perdite del settore, a fronte della diffusione di quest’ultima malattia che colpisce le api, la quale si somma ai danni provocati dagli altri patogeni e dalle conseguenze del cambiamento climatico?. Se e quando si prevede che il vaccino possa essere somministrato e se la Regione sta già predisponendo quanto necessario? Come eventualmente verrà somministrato il vaccino brevettato da “Dalan Animal Health”, in Emilia-Romagna? Secondo quali criteri e con quali previsioni in termini di riduzione dell’impatto della “Peste americana” sulla popolazione delle api?”.
(Luca Molinari)