Interrogazione di Giulia Gibertoni (M5s) sulla decisione, comunicata dall’azienda, di chiudere lo stabilimento dello storico colorificio ex Rossetti che si trova nel polo industriale di Finale Emilia, in provincia di Modena, per concentrare produzione, logistica e amministrazione a Lainate, nel milanese, dove l’azienda ha un altro sito produttivo. La scelta, oltre a costringere, nell’immediato, 32 dipendenti di Finale Emilia a trasferirsi nella sede lombarda dell’azienda, rischia di avere ripercussioni sull’occupazione, tanto che, secondo quanto riporta la pentastellata, l’azienda avrebbe presentato un piano di licenziamenti che interessa 40 lavoratori a fronte dei 102 contrattualizzati a tempo indeterminato.
Lo stabilimento di Finale Emilia, colpito dal terremoto del 2012, è stato ricostruito – evidenzia la consigliera – grazie a un ingente finanziamento pubblico che ne avrebbe accresciuto il valore economico. Dunque, ipotizza l’esponente dei 5 stelle, l’azienda, invece di valorizzare il nuovo sito, potrebbe essere tentata di accentrare le attività in Lombardia per mettere a bilancio i proventi della cessione dell’immobile di Finale Emilia ottenuto grazie a finanziamenti pubblici.
Per questo motivo Giulia Gibertoni chiede alla Giunta “se, in fase di erogazione del contributo di ricostruzione post-sisma e per l’eventuale contributo alla delocalizzazione temporanea del personale, sia stata o meno acquisita dall’azienda anche una manifestazione di volontà in cui si assumeva l’impegno a mantenere i livelli occupazionali ed eventualmente a comunicare con tempestività al responsabile del procedimento di erogazione del contributo la riduzione, superiore a una certa soglia, degli addetti all’unità produttiva negli anni successivi alla data di conclusione dell’investimento finanziato con i contributi pubblici”. Inoltre, domanda all’esecutivo regionale “se non si ritenga opportuno ricercare soluzioni per evitare licenziamenti e la delocalizzazione dell’attività”.
(Luca Govoni)