La Giunta non lasci soli i cittadini di Montecreto (Modena) di fronte all’annunciata chiusa della filiale bancaria del Gruppo BPM – Banco di San Geminiano e San Prospero. Inoltre, la Regione avvii una riflessione “che non sfugga a questo problema sempre più evidente nei territori montani e comunque marginali, con la nascita di una vera e propria strategia regionale per affrontarlo globalmente” anche con risorse progetti.
Lo chiede in un’interrogazione la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) ricordando anche che l’opera di razionalizzazione del Banco Bpm “potrebbe portare alla chiusura degli sportelli bancari di Palagano e Sant’Antonio di Pavullo, sempre nel Modenese, oppure alla chiusura di uno sportello Unicredit in località Busana nel Comune di Ventasso (Reggio Emilia), oppure ancora nello stesso comune a Ligonchio”.
Oltre allo sportello bancario, Gibertoni afferma che anche le Poste sono causa di disservizio perché l’ufficio postale di Montecreto ha visto ridotte le aperture da 6 a 3 giorni. Secondo la consigliera “appare evidente come la rarefazione di servizi così essenziali per i cittadini e per le imprese rappresenti uno dei limiti per lo sviluppo di queste aree già ampiamente marginalizzate favorendone, ulteriormente, lo spopolamento”. Il paradosso è che, continua Gibertoni, a fronte di politiche regionali a sostegno della montagna per preservare servizi pubblici ci sono privati “che non si fanno scrupolo di salvaguardare, innanzi tutto, il mantenimento di proprie posizioni di redditività a scapito dell’utilità sociale dei servizi resi”.
Gibertoni suggerisce che i servizi bancari e postali devono prevedere un confronto globale, e non solo legato alle emergenze, con la nascita di una strategia regionale “frutto di una riflessione con tutti gli attori coinvolti, a partire dai cittadini e dalle imprese che vivono ed operano in questi territori”.
(Gianfranco Salvatori)