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Pigoni (lista Bonaccini): assicurare anche a settore ceramico compensazioni collegate all’Ets

Il settore ceramico, spiega la consigliera, “è tra quelli esclusi da questo meccanismo (previsto dall’Ue), una decisione destinata a minare competitività e redditività dell’industria delle piastrelle del nostro paese, concentrata in prevalenza nella nostra regione, nel distretto produttivo di Sassuolo”

“Modificare l’Emission trade system (Ets)”.

A chiedere, con una risoluzione, all’esecutivo regionale di attivarsi con il governo nazionale con l’obiettivo di correggere in sede europea questo meccanismo è Giulia Pigoni (lista Bonaccini).

L’Emission trade system, si legge nel testo dell’atto, “il sistema voluto dalla Commissione europea per raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2, prevede la possibilità per settori esposti alla concorrenza internazionale e al rischio di delocalizzazione produttiva di usufruire di misure compensative, quali il recupero dei maggiori costi dell’energia elettrica dovuti al meccanismo stesso”.

Il settore ceramico, spiega la consigliera, “è tra quelli esclusi da questo meccanismo, una decisione destinata a minare competitività e redditività dell’industria delle piastrelle del nostro paese, concentrata in prevalenza nella nostra regione, nel distretto produttivo di Sassuolo”.

I distretti di Sassuolo e Castellón de la Plana, precisa poi la capogruppo, “sono i più importanti insediamenti della filiera ceramica europea e realizzano un fatturato nell’ordine dei 9 miliardi di euro, generando un’occupazione diretta superiore ai 35mila addetti, che si raddoppia considerando anche l’indotto”. La Regione Emilia-Romagna, prosegue, “ha attivato un confronto con la Comunidad Valenciana e le rispettive associazioni industriali ceramiche sulle questioni inerenti l’Ets, da cui è scaturita una comune posizione politica sul tema”. L’obiettivo, rimarca la consigliera, “è quello, infatti, di garantire anche al settore ceramico (che ha già realizzato grandi investimenti rivolti alla transizione ecologica e green) queste compensazioni”. Peraltro, aggiunge Pigoni, “tutte le importazioni di ceramica prodotta al di fuori dell’Unione europea non sono sottoposte all’Ets, con un conseguente, improprio, vantaggio concorrenziale”.

(Cristian Casali)

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