Imprese lavoro e turismo

Imprese. Ok in Assemblea a risoluzione maggioranza: più aiuti per il comparto moda

Prima firmataria Nadia Rossi (Pd): giù produzione, ordini ed export, colpito il lavoro femminile, servono azioni concrete e si convochi un tavolo regione di settore

L’Assemblea legislativa approva una risoluzione della maggioranza, presentata da Partito democratico, ER Coraggiosa, Bonaccini presidente ed Europa verde, per chiedere all’esecutivo regionale di sollecitare il governo nazionale a prevedere nuovi aiuti per il settore moda.

La prima firmataria dell’atto, Nadia Rossi (Pd), rileva che quello della moda è uno dei settori più colpiti in questa fase emergenziale, in particolare relativamente alle esportazioni. “Tra gennaio e giugno 2020- spiega la dem- le imprese del tessile, abbigliamento e calzature hanno esportato all’estero beni e prodotti per un valore di 2,7 miliardi di euro (il 13,3 per cento dell’export nazionale di settore), dato in contrazione di quasi 699 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2019 (20,4 per cento in meno)”. Inevitabili, rimarca la consigliera, “le ricadute sull’occupazione”. Per questo, sottolinea Nadia Rossi, “servirebbero misure ad hoc che tengano anche conto del fatto che la moda è un settore ad alta intensità di manodopera, con una netta prevalenza della componente femminile”. La consigliera cita poi i casi dei distretti romagnoli di San Giovanni Marignano, San Mauro Pascoli e Savignano sul Rubicone e quello emiliano di Carpi.

La risoluzione è stata sottoscritta anche da Massimo Bulbi, Matteo Daffadà, Palma Costi, Andrea Costa, Francesca Maletti, Marilena Pillati, Ottavia Soncini, Roberta Mori, Manuela Rontini, Lia Montalti, Marcella Zappaterra, Luca Sabattini, Massimo Iotti, Katia Tarasconi, Marco Fabbri, Stefano Caliandro e Francesca Marchetti (Pd), Federico Amico e Igor Taruffi (ER Coraggiosa), Giulia Pigoni (lista Bonaccini) e Silvia Zamboni (Europa verde).

I consiglieri chiedono quindi all’esecutivo nazionale di intervenire per rafforzare la fashion valley, a sostegno della filiera della moda (incrementando anche le azioni a supporto della ricerca nel settore), dando valore alla provenienza territoriale quale garanzia di qualità. Richiedono poi al governo nazionale di incoraggiare la conversione del settore verso il nuovo modello di green fashion (che favorisca il recupero dei materiali). Per la maggioranza vanno poi considerati i contratti d’area e, nello spirito del patto del lavoro, si sollecita l’attivazione di un tavolo regionale di settore in cui (alla presenza delle associazioni imprenditoriali e sindacali nonché delle istituzioni) siano valutate ulteriori azioni di sostegno e di rilancio della produzione e dell’occupazione.

Anche Maura Catellani (Lega), nel rilevare la crisi in cui versa il settore, spiega che gli sforzi messi in campo fino ad ora “sono stati insufficienti”. Chiede poi, citando la situazione reggiana e quella modenese, “un impegno diretto anche da parte dell’amministrazione regionale”. Per Andrea Liverani, sempre della Lega, “c’è la volontà di ricercare soluzioni ai problemi, vigileremo”.

Federico Amico (ER Coraggiosa), nell’evidenziare che la moda rappresenta un settore centrale per lo sviluppo del territorio emiliano-romagnolo (che impiega numerose donne), spiega che “la direzione è anche quella di costruire una serie di politiche attive a tutela del genere femminile”.

Anche per Stefania Bondavalli (Bonaccini presidente) l’obiettivo è quello “di indirizzare l’attenzione su un ambito imprenditoriale distintivo della regione, mettendo in campo interventi significativi”. Cita poi il caso reggiano.

Massimo Bulbi (Partito democratico) ripete che il settore, che ha un impatto internazionale rilevante, “è a forte rischio, anche per la tenuta occupazionale”. Chiede quindi venga sostenuto (a difesa del made in Italy), e sollecita sinergie con i tavoli locali, “come quello di San Mauro Pascoli”. Anche Palma Costi (sempre del Pd), nel rilevare che il tema del fashion coinvolge tutte le province della regione, chiede più attenzione per questo settore, “senza trascurare quello che i territori stanno già facendo per sostenere il comparto”. Per Lia Montalti, anche lei dem, è necessario sostenere tutte le imprese del settore, a partire da quelle micro e piccole. La filiera, rimarca, “è stata colpita in maniera fortissima, sono mancati adeguati ristori a livello nazionale e, pertanto, non dobbiamo disperde questo patrimonio di competenze”. Cita poi il caso del territorio del Rubicone.

Sostegno all’iniziativa arriva anche da Silvia Zamboni (Europa verde), che sottoscrive l’atto, “sono a rischio posti di lavoro occupati da donne”. Rileva poi la necessità di puntare sul green fashion, cioè “incentivare processi produttivi che favoriscano il recupero dei tessuti”. Chiede poi di “premiare quelle aziende che non delocalizzano”.

 

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