Governo locale e legalità

Caso Bio-on a Bologna, Bertani (M5s): “Tutelare contributi regionali e stop a impianto bioplastiche a San Quirico nel parmense”

Il capogruppo pentastellato ripercorre la vicenda ed esprime preoccupazione per la società Sebiplast, che fa parte dello stesso gruppo dell’impresa coinvolta nelle indagini

Andrea Bertani (M5s)

Arresti dei manager, sequestro di 150 milioni di euro, sospensione del titolo in borsa: la vicenda della Bio-on, società leader nel campo della bioplastica, finisce al centro di un’interrogazione di Andrea Bertani (Movimento 5 stelle), che chiede alla Giunta un intervento sul tema della garanzia e dell’accompagnamento dell’investimento per salvaguardare l’Emilia-Romagna di fronte alle eventuali crisi delle imprese che, nel beneficiare dei contributi dei bandi regionali, si fanno carico di impegni di lunga durata. Il consigliere domanda anche quale sia il grado di applicazione del piano di investimento e delle ipotizzate assunzioni e se non si intenda sospendere la valutazione di impatto ambientale sul nuovo impianto per la produzione di bioplastiche presso lo zuccherificio di San Quirico, nel Comune di Sissa-Trecasali, nel parmense.

Infatti, spiega Bertani, l’attività della Bio-on si esercita attraverso un gruppo di cui fa parte anche Sebiplast, costituita nel 2015 per un’istallazione industriale nel sito di proprietà di Eridania Seci-Sadam. Sebiplast ha stipulato con la Regione un accordo nell’ambito del bando regionale per “le imprese con significativi programmi di investimento nella regione Emilia-Romagna”, a cui ha preso parte la società Seci, la quale deteneva una partecipazione pari al 50,1% per la realizzazione dell’opera: “La Regione ha poi espletato la valutazione della documentazione presentata da Seci e Sebiplast, appurando i requisiti di quest’ultima e l’impianto complessivo dell’intervento ammesso a finanziamento”.

L’accordo, sottolinea l’esponente pentastellato, prevede che il contributo regionale possa essere revocato se, nei cinque anni successivi all’ultima richiesta di erogazione, l’impresa registra uno scostamento superiore al 20% in meno dei livelli occupazionali mantenuti per un periodo superiore a sei mesi continuativi. Inoltre qualora lo scostamento, negli stessi termini temporali, risulti fino al 20% “si procede a una revoca parziale pari al 50% del contributo concesso su tutti i progetti. Molto opportunamente l’accordo definisce gli impegni occupazionali e un lasso di tempo congruo per il loro mantenimento”. Necessario, per Bertani, effettuare verifiche ex post sulle eventuali condizioni di difficoltà del beneficiario, date le tempistiche previste per la richiesta dei finanziamenti.

“La questione può riverberarsi con gravità sulla Sebiplast, di cui Bio-on deterrebbe circa la metà delle quote societarie e il territorio della bassa parmense, sede del progetto per la produzione di bioplastiche, ha manifestato consistenti preoccupazioni rispetto alla reale natura dell’iniziativa, la quale rischia di installare un vero e proprio polo chimico industriale in un’area con una vocazione agroalimentare”.

(Nicoletta Pettinari)

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