Imprese lavoro e turismo

Partiti a confronto sul piano investimenti da 3,6 miliardi di euro per ricerca e imprese

Roberta Mori (Pd): vogliamo coniugare sviluppo e giustizia sociale, è importante favorire l’accesso al credito visto le difficoltà che stanno avendo molte aziende, specie quelle femminili. Matteo Rancan (Lega): bisogna semplificare la burocrazia

Oltre 3,5 miliardi di investimenti per sostenere imprese e ricerca.

Se ne è discusso nella commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini al Piano regionale attività produttive (Prap), dove le forze politiche hanno analizzato il pacchetto di interventi a sostegno di ricerca e imprese che, per il biennio 2023-2025, e comprende fondi provenienti dal Pnrr e da fondi europei (tra cui anche il Fser e il Fse+), oltre che risorse regionali.

“L’obiettivo è sostenere lo sviluppo delle imprese e delle filiere e mantenere alti i livelli di imprenditorialità coniugando sviluppo e giustizia sociale: è importante favorire l’accesso al credito visto le difficoltà che stanno avendo molte aziende, specie quelle femminili. Dobbiamo sostenere la transizione ecologica e l’innovazione tecnologica”, spiega la relatrice di maggioranza Roberta Mori (Pd), nel sottolineare l’importanza dell’azione della Regione che è riuscita a mobilitare fondi europei e risorse proprie.

Dal canto suo il relatore di minoranza Matteo Rancan (Lega) ha ricordato come “bisogna sostenere l’attività delle aziende puntando sulla semplificazione della burocrazia e questi bandi non vanno in questa direzione anche perché il Patto per il clima impone regole più rigide di quelle della normativa nazionale. Spiace che non ci sia stata un’analisi di quanto avvenuto in precedenza per migliorare l’attività della Regione”.

“Bisogna potenziare il tema dell’efficientamento ambientale con specifici protocolli”, spiega Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) citando come esempio quanto avvenuto per i bandi per la riqualificazione dei centri storici.

“Bisogna potenziare il sostegno all’economia sociale e al terzo settore in generale: in tal senso ci sono precise indicazioni dell’Unione europea, dobbiamo agire in chiave maggiormente redistributiva a partire dal profilo ambientale e sociale, ma purtroppo di questi temi non se ne parla nel documento in questione benché lo stesso assessore Colla nella sua presentazione del documento ci abbia parlato di voler lavorare per tenere insieme sviluppo e coesione sociale”, sottolinea Federico Alessandro Amico, capogruppo di ER Coraggiosa.

(Luca Molinari)

Imprese lavoro e turismo