Il committente o il responsabile dei lavori deve trasmettere all’Azienda unità sanitaria locale, alla Direzione provinciale del lavoro e, dallo scorso anno, anche anche al Prefetto, una notifica preliminare. Per fare questo in Emilia-Romagna è obbligatorio utilizzare il sistema informativo SICO, ma sarebbero ancora in corso contatti tra la Regione e le Prefettura per la predisposizione dei necessari accordi operativi per ottemperare a quest’obbligo. “Nel frattempo l’onere di un’ulteriore comunicazione, ovviamente, grava sul committente o sul responsabile dei lavori e quindi anche sugli uffici pubblici che seguono l’iter del progetto”, spiega Manuela Rontini del Partito democratico, che ha presentato un’interrogazione per chiedere quale sia lo stato dell’arte in merito e di intervenire con il governo per semplificare la procedura di notifica preliminare.
“Si va inequivocabilmente in direzione opposta alla semplificazione e all’intento, annunciato a più riprese dal governo Conte, di voler adottare provvedimenti di semplificazione per sbloccare i cantieri”, fa notare la consigliera dem. “Quello che conta non sono le norme introdotte o eliminate, ma l’effettiva riduzione dei tempi e dei costi.”
Appellandosi proprio a un criterio di semplificazione, la consigliera Rontini chiede alla giunta “quale sia lo stato dell’arte in merito ai contatti con le Prefetture per la predisposizione degli accordi operativi per l’utilizzo del sistema SICO per l’invio (tramite il sistema stesso) delle notifiche preliminari anche direttamente ai Prefetti, e in quali tempi si preveda possano positivamente concludersi”. Chiede inoltre se non ritiene opportuno “chiedere al Governo di modificare quanto previsto in tema di notifica preliminare dal Decreto legge 4 ottobre 2018, n. 113, così come convertito con Legge 1 dicembre 2018, n. 132, in quanto palesemente in contrapposizione al principio di semplificazione”.
(Giulia Paltrinieri)



